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11/02/2017

Libia. Gli Usa silurano il palestinese Fayyad come inviato speciale Onu e rientrano in gioco

Erano passate poche ore dalla lettera con cui il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres aveva inviato ai paesi membri del Consiglio di Sicurezza la proposta del palestinese Salam Fayyad, ex premier dell’Anp, a nuovo inviato speciale dell’Onu per la Libia, quando l'ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite, Nikki Haley ha diffuso una dichiarazione durissima contro l'Autorità palestinese, e delegittimato il segretario dell'Onu Guterres.

La nota della rappresentante degli Stati Uniti è un macigno contro i palestinesi, assai peggiore del goodbye di Brzezinski alla fine degli anni Settanta. "Per troppo tempo l'Onu è stato ingiustamente parziale in favore dell'Autorità Palestinese a discapito dei nostri alleati in Israele. Gli Stati Uniti non riconoscono attualmente uno Stato palestinese e non sostengono il segnale che questa nomina lancerebbe all'interno delle Nazioni Unite".

Sulla nomina di Fayyad, secondo il criterio del "silenzio-assenso", dopo aver ricevuto la lettera del segretario dell’Onu, i 15 membri del Consiglio di sicurezza avevano tempo fino a ieri sera per approvare o meno il candidato di Guterres. In serata è arrivata la doccia fredda da parte degli Usa. Il "no" americano è quindi oggettivamente uno schiaffo anche al segretario dell'Onu ed è stato "molto apprezzato" dalle autorità israeliane, preoccupate dalla possibile legittimazione di un palestinese nelle istituzioni internazionali.

Secondo alcune fonti, sarebbero state tutte fazioni libiche, i governi di Tobruk e di Tripoli, a chiedere la sostituzione di Kobler. L’uomo forte “di Tobruk”, il generale Khalifa Haftar si era rifiutato di riceverlo da diversi mesi, ma anche il premier “di Tripoli”, cioè del governo riconosciuto dalla comunità internazionale, Fayez al-Serraj, aveva chiesto a Guterres di sostituirlo.

Dalla aggressione e destabilizzazione della Libia nel 2011, Kobler è stato il terzo inviato speciale dell’Onu a saltare. La missione Onu per la Libia ha avuto finora tre responsabili – il libanese Tarek Mitri, lo spagnolo Bernardino Leon e, adesso, il tedesco Martin Kobler – nessuno dei tre verrà però ricordato per i risultati ottenuti.

Nelle ultime ore però gli Stati Uniti sono tornati a “battere un colpo” sulla crisi in Libia dopo mesi di silenzio. Il Dipartimento di Stato Usa ha infatti diffuso un comunicato di sostegno totale al Governo di accordo nazionale del presidente Fayez Serraj, (quindi delegittimando quello di Tobruk sostenuto da Egitto e Russia), sostenendo che "gli Stati Uniti registrano con seria preoccupazione le notizie secondo cui alcuni veicoli militari di una organizzazione che si definisce "Libyan National Guard" sono entrati a Tripoli. Questa mossa ha il potenziale di destabilizzare ulteriormente la condizione della sicurezza in città". Il comunicato continua sostenendo che "la Libia dovrebbe lavorare per creare forza militari unificate sotto il controllo dei civili, in grado di offrire sicurezza a tutti i cittadini e di combattere i terroristi. Divisioni e mancanza di coordinamento fra le forze libiche andrà soltanto a vantaggio dell'Isis e degli altri gruppi terroristici". Il comunicato del Dipartimento di Stato Usa, risulta essere la prima dichiarazione di pieno supporto al governo Serraj, sostenendo che "noi incoraggiamo tutti i libici a sostenere il processo di riconciliazione politica e il Governo di Accordo Nazionale".

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