Il prossimo possibile scontro militare tra Hezbollah e Israele non
avverrà soltanto in Libano, come in passato, ma anche in territorio
israeliano. E’ questo l’avvertimento che ha lanciato ieri il segretario
generale del movimento sciita libanese, Hassan Nasrallah.
“Israele minaccia da dieci anni di aprire un nuovo fronte contro
Hezbollah, ma non ha fatto nulla sino ad oggi, perché ha paura di uno
scontro militare che potrebbe avvenire nel suo territorio”, ha detto Nasrallah, parlando alle commemorazioni per l’uccisione del comandante militare di Hezbollah Mustafah Badreddine, avvenuta un anno fa in Siria in circostanze non del tutto chiarite.
Non è la prima volta che Nasrallah indica che Hezbollah lancerà una
offensiva in Israele quando e se le due parti torneranno ad affrontarsi.
Secondo i media dello Stato ebraico Nasrallah “fa sul serio” e per questo motivo le forze armate israeliane hanno modificato la loro strategia nei confronti di Hezbollah alla
luce dell’accresciuto arsenale missilistico e dei sensibili
miglioramenti nelle capacità di combattimento sul terreno del movimento
sciita, impegnato da anni nella crisi siriana accanto alle
forze governative agli ordini del presidente Bashar Assad. Il movimento
di Hassan Nasrallah include ora anche forze speciali – come la Radwan – ben addestrate al combattimento e migliaia di missili, tra i quali i Burkan con una testala esplosiva di mezza tonnellata.
Tel Aviv considera Hezbollah, sostenuto dell’Iran, non più
una organizzazione guerrigliera ma un esercito vero e proprio in grado di
lanciare assalti di terra simultanei verso centri abitati e postazioni
militari nel nord della Galilea. Sarebbe inoltre in grado di
ostacolare in modo efficace i movimenti delle truppe israeliane e di
ritardare l’impiego dei riservisti lungo il confine.
All’inizio di questa settimana, il quotodiano Haaretz
aveva riferito che il Ministero della Difesa israeliano installerà una
nuova recinzione lungo alcuni tratti del confine con il Libano,
simile a quelle che lo Stato ebraico ha sulle frontiere con Egitto e
Giordania e sul Golan siriano occupato. La recinzione avrà proprio lo
scopo di contrastare i piani di Hezbollah in caso di un nuovo conflitto.
Nell’estate del 2006, Israele e il movimento sciita si affrontarono per settimane nel Libano del sud.
I bombardamenti aerei e i cannoneggiamenti israeliani provocarono oltre
1200 morti (in buona parte civili) e distruzioni ampie in diversi
centri abitati. Hezbollah da parte sua fu in grado di infliggere
all’avversario pesanti perdite, di uomini e materiali, ed i suoi missili
oltre a fare decine di vittime, civili e militari, in Galilea,
forzarono anche un esodo temporaneo di decine di migliaia di civili
israeliani dal nord del Paese.
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