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26/05/2017

Scherzi da prete sull’Ucraina


Certe volte quando ci si trova di fronte a qualcosa di totalmente riprovevole si fa fatica a volerlo contrastare, il disgusto copre la rabbia e fa da deterrente ad ogni reazione. Quindi si è portati a svincolarsi derubricando la vicenda a qualcosa di non serio, a cui non valga la pena rispondere, in sostanza ad uno scherzo. Quando poi lo scherzo viene fatto da un uomo di chiesa si è inevitabilmente di fronte al famoso “scherzo da prete”, che come noto non fa per niente ridere.

In questi giorni abbiamo assistito a due episodi che forse converrebbe definire “scherzi da prete”, anche se riguardano un tema molto serio, il nazi-fascismo.

Il primo caso è accaduto al cimitero di Milano dove un prete, di nome don Orlano Amendola (già noto per aver svolto molte funzioni in onore dei repubblichini), durante una commemorazione funebre di un fascista di Avanguardia Nazionale si è esibito nel saluto romano.

Il secondo caso riguarda invece il Papa. Bergoglio ha ricevuto in Vaticano una delegazione di volontari ucraini, ma non si trattava di semplici soldati, bensì di appartenenti agli squadroni punitivi nazisti. La parola “nazista” non è usata a caso o per dare enfasi, si tratta proprio di nazisti. Nella foto ricordo con il papa alcuni (tra cui un prete) impugnano delle fotografie di un soldato mutilato di una gamba. Questi è un noto nazista che già mesi addietro fece scoppiare una clamorosa protesta al Parlamento Europeo in quanto gli venne dedicata parte di una mostra fotografica. L’elemento dirompente è che quel soldato ha tatuate addosso due svastiche ed è noto anche per il vizio di rilasciare interviste indossando in bella vista il logo delle SS. La faccenda sarebbe già di per sé grave, ma c’è di peggio. Tutta la delegazione di soldati fotografatesi con il Papa ha preso parte alla cosiddetta ATO (Operazione Anti Terrorismo), cioè una delle più feroci mattanze di civili che si sia mai vista in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale. Quei soldati hanno massacrato migliaia di civili indifesi, sono responsabili di gravissimi crimini.

Ma incredibilmente lo squallore riesce ad andare ben oltre, infatti l’incontro tra il Papa e i macellai della ATO è avvenuto in concomitanza con il terzo anniversario dell’omicidio di Andrea Rocchelli. Questi era un reporter italiano assassinato in Ucraina proprio dai battaglioni punitivi della ATO. La sua colpa era quella di aver fotografato i massacri di civili, per questo venne eliminato.

La chiesa è un organismo libero e sovrano che politicamente può posizionarsi come ritiene più opportuno, salvo poi assumersi le conseguenze del caso. Ma in queste vicende forse è meglio sdrammatizzare dicendo che si sia trattato solo di “scherzi da prete”. Quindi la questione si potrebbe provare a chiudere rapidamente con delle scuse ufficiali ai parenti e ai compagni delle vittime dei neofascisti italiani e della ATO.

Fonte

Evidentemente Bergoglio vuol fare concorrenza a Wojtyla non soltanto nel campo mediatico, ma anche in quello delle frequentazioni fasciste.
Per non dimenticare:

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