Il canale israeliano Channel 7 ha diffuso un video in cui il ministro della Sicurezza Nazionale israeliano, Itamar Ben-Gvir, irrompe nella cella leader di Fatah Marwan Barghouti, nella prigione di Ganot, e lo minaccia: “Chiunque faccia male ai nostri bambini o alle nostre donne, lo stermineremo. Non ci sconfiggerete”.
L’incidente ha scatenato numerosi reazioni: il capo della Commissione per gli Affari dei Prigionieri e degli Ex Prigionieri ha dichiarato “Ciò che Ben-Gvir ha detto costituisce una minaccia pubblica e supera ogni limite. Invito il popolo palestinese a essere solidale con Barghouti e la comunità internazionale ad agire con urgenza per garantirgli protezione”. L’Ufficio informazioni per i prigionieri palestinesi ha descritto l’attacco “una scena che rivela una mentalità di vendetta”.
Barghouti, 66 anni, importante politico e leader di Fatah, ha partecipato alla Prima Intifada nel 1987 ed è emerso come figura di spicco nella Seconda Intifada nel 2000. Israele lo ha arrestato nel 2002 e lo ha condannato a cinque ergastoli, accusandolo di essere responsabile degli attacchi compiuti da gruppi armati affiliati a Fatah che hanno causato la morte e il ferimento di israeliani.
Nel filmato con Ben Gvir, Barghouti appare fragile e in cattive condizioni di salute.
La famiglia del prigioniero palestinese ha espresso il timore che possa essere “giustiziato” in prigione in seguito alle minacce ricevute in carcere.
Da quando Ben-Gvir ha assunto l’incarico di Ministro della Sicurezza Nazionale alla fine del 2022, è stato osservato un calo significativo del peso dei prigionieri. Il 17 luglio scorso Ben-Gvir si è vantato di aver fatto morire di fame i prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane davanti alla Corte Suprema.
Come denuncia un articolo del giornale israeliano Haaretz, da ottobre 2023 le condizioni nei carceri di Israele sono ulteriormente peggiorate: i prigionieri sono più isolati in quanto Israele ha impedito alla Croce Rossa e alle famiglie di far loro visita. E spesso anche agli avvocati viene impedito di entrare in carcere per periodi che vanno da settimane a mesi.
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