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09/10/2015

Il patron di Cevital fermo in Brasile. Preoccupazione a Piombino

Della questione degli accordi di programma e di crisi complessa su Piombino, veri e propri accordi-matrice che sono serviti come schema su Livorno, ne abbiamo già parlato. Questi accordi vedono Cevital, gruppo algerino che ha diversi interessi industriali, al centro dell'attenzione per l'accordo raggiunto, con gli enti locali, per l'acquisizione della acciaieria ex-Lucchini, la ricollocazione dei lavoratori e l'implementazione di nuove attività.

Dopo la firma dell'accordo gli ultimi mesi sono stati caratterizzati dalle richieste dei sindacati piombinesi, come di diversi esponenti locali, di un programma industriale preciso, di tempi certi per le assunzioni, e di una tempistica di investimenti in grado di dare anima agli accordi tra enti locali e governo. A partire da gennaio, oltre alle trattative tra sindacati e azienda sulla struttura del salario nel momento delle riassunzioni, sono andate avanti infatti le discussioni, e le polemiche, sia sul piano industriale sia sulla tempistica d'investimento. Tutto comprensibile, dalle polemiche agli aggiustamenti in corso d'opera, per un territorio, quello del comprensorio di Piombino, che vede come economicamente essenziali le migliaia di salariati (dai 2200 ai 3000 a seconda delle stime) contenute nell'accordo. E la questione non è nemmeno periferica per il nostro comprensorio. Visto che la matrice politica, e di governance, dell'accordo di Piombino è alla base degli accordi su Livorno per programma industriale e crisi complessa. Per fugare ogni dubbio sul profilo dell'investimento Cevital, dopo tavoli tecnici e questioni politiche, la scorsa estate il presidente Rossi si è recato in Algeria. E dopo una foto che lo ritrae in un atteggiamento rilassato con Issad Rebrab, patron di Cevital, ha rilasciato dichiarazioni concilianti sul futuro dell'accordo di Piombino. Un rito utile alla stampa e anche alla ripresa delle trattative.

Sulla stampa locale sono cominciate, nei giorni scorsi, a circolare indiscrezioni sul contenzioso tra Rebrab e il governo algerino. Il Tirreno, edizione di Piombino, ha pubblicato questo articolo. Dove emerge il contenzioso tra Cevital e il governo di quel paese. Cevital è accusata di traffico di valuta mentre Rebrab accusa il governo algerino di impedire, arbitrariamente, i piani di sviluppo industriale. Lo stesso Rebrab è in Brasile e ha denunciato di esser stato messo sotto inchiesta e, oltretutto, in modo arbitrario.

Curioso davvero come funzioni dalle nostri parti. Chi stringe la mano ad un eletto del PD trova subito il Tirreno che ne prende le difese. La riprova? Nell'articolo citato si parla subito del contenzioso Rebrab-governo prendendo le parti del patron di Cevital che, secondo il Tirreno, deve lottare contro una concezione "statalistica" dell'economia del governo algerino. Insomma, il solito schema del capitano d'industria coraggioso contro la burocrazia. Solo che se andiamo a vedere una testata dell'area, Maghreb Emergent, vediamo come, sul campo, le cose le si vedano in modo diverso rispetto a Piombino. Infatti Maghreb Emergent fa una analisi di quanto accaduto ricavando l'impressione contraria rispetto a quanto visto, o voluto vedere dall'Italia: Cevital sarebbe in difficoltà perchè non in grado di emanciparsi dal capitalismo di relazione algerino e dalla forte dipendenza dallo statalismo economico.

Cevital, accusata di traffico di valuta, accusa a sua volta il governo algerino di non aver potuto acquisire il complesso siderurgico AMA nel 2012 a causa di veti politici che niente hanno a che vedere col mercato.

E qui una domanda sorge spontanea, quanto, per Cevital, il mancato acquisto di AMA determina il comportamento a Piombino? Sono affari integrati? Sono separabili? Se Cevital rientra su AMA, al centro delle controversie con il governo algerino, cosa accade a Piombino? Non è un problema secondario e, del resto le domande servono per fare chiarezza.

Intanto i lavoratori di Cevital, stimati in tremila unità dalla stampa algerina, hanno manifestato a favore dell'azienda. Anche per problemi di contrapposizione etnica con il governo centrale. Mentre a Piombino ci si domanda cosa accadrà nei prossimi giorni, nelle prossime settimane. In Brasile, dove almeno fino al 16 soggiornerà Rebrab, in Algeria e in Toscana.

Redazione, 8 ottobre 2015


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