Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

17/09/2022

Hasib Omerovic è uscito dal coma. Una testimonianza dal quartiere

Spetterà alla magistratura accertare la verità giudiziaria di quello che gli è successo.

Intanto, credo che noi di Primavalle, quelli che lo hanno conosciuto, possiamo interrogarci insieme sulla sua vita, su come è stato possibile che una delle persone più fragili della nostra comunità sia stata colpita in modo così terribile.

Da casa mia, al primo piano, spesso sentivo il suo vocione, le grida inarticolate che lanciava mentre veniva per recuperare oggetti dai secchioni. È sordomuto e, essendo un Rom, nessuno gli ha insegnato il linguaggio dei segni. Così lui, che aveva voglia di avvicinare la gente, cercava di comunicare con loro con i gesti e con questi mugolii. Anche a me, una volta, si è rivolto così. Io non capivo cosa volesse dire. Ero imbarazzato. Altri, più portati di me ai rapporti personali, hanno preso in mano la situazione: una “conversazione” fatta di cose elementari, come il caldo che fa. Credo che per lui questi scambi fossero importanti.

Emilia, che conosce tanta gente, mi diceva che Hasib era ben voluto nel quartiere. Spesso Primavalle è capace di grande solidarietà. Delle piccole, belle, storie che vorrei raccontare.

Con Hasib ci “parlava” anche lei. Aveva superato il disagio che inizialmente le provocava quest’uomo, così grande e così infelice. Il tramite, come in tanti altri casi, era Luna, il nostro cane. Tanti, soprattutto i bambini, chiedono di poterla accarezzare.

Anche Hasib, quando incontrava Luna, la carezzava ed intanto gesticolava amichevolmente con Emilia. Hasib, dice Emilia, era un uomo mite.

Credo che anche altri che lo hanno conosciuto possano dare testimonianza di questa sua mitezza, nonostante il carico immenso di infelicità che era costretto a portare. Dobbiamo avere il coraggio di parlare, di opporci a chi cerca di spargere fango e paura.

Infine una notazione sul suo cognome, Omerovic, che può sembrare così lontano. A me ha ricordato Omero, il cantore cieco dell’Iliade e dell’Odissea, agli albori della umanità.

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento