Ve li ricordate i Pandora Papers?
Rinfreschiamo la memoria sui Pandora Papers: si tratta di un gigantesco fascicolo composto da circa 12 milioni di documenti che contengono informazioni dettagliate su oltre 200mila società offshore e relativi organigramma, in cui sono menzionati, a vario titolo e con diverse somme di denaro, leader politici, funzionari di governo, parenti e collaboratori degli stessi, fino a personaggi sportivi e manager vari, tutti coinvolti in reati fiscali di vario genere e gravità.
L’inchiesta ha coinvolto oltre 90 paesi, su un arco temporale di 25 anni, dal 1996 al 2020.
L’International Consortium of Investigative Journalists, che ha già pubblicato i Panama Papers nel 2016 e i Paradise Papers nel 2017, ha definito i Pandora Papers “la più grande inchiesta nella storia del giornalismo”.
Più di 600 giornalisti hanno lavorato due anni per analizzare il contenuto di 2,9 terabyte di dati contenuti in migliaia di documenti, immagini, email e fogli di calcolo.
Bene, i Pandora Papers resi pubblici nel 2021, hanno portato alla luce che l’Ucraina e il ‘cerchio magico’ di Zelensky risultavano tra i più corrotti in Europa.
Per l’Ucraina, dell’inchiesta si è occupata la testata “Slidstvo.Info”. Nella mole dei documenti, i giornalisti hanno trovato conferme delle informazioni già pubblicate ai tempi della campagna elettorale per le presidenziali nella primavera del 2019.
Si tratta di uno schema che ha permesso alle società offshore, i cui beneficiari erano Volodymyr Zelenskyi e alcuni membri del centro di produzione dei programmi televisivi comici “Kvartal 95” (Quartiere 95), di ricevere 40 milioni di dollari da aziende legate all’oligarca Ihor Kolomoyskyi a partire dal 2012, quando il “Kvartal 95” ha iniziato a collaborare con il canale televisivo 1+1.
La rete delle società offshore del “Kvartal 95”
Secondo i dossier consultati da “Slidstvo.Info”, nel 2012, i dirigenti ed i membri del centro di produzione dei contenuti televisivi e cinematografici “Kvartal 95” hanno costituito oltre una decina di società nelle Isole Vergini Britanniche, in Belize e a Cipro. Centrale, in questa rete, la società Maltex Multicapital Corp., posseduta in parti uguali dalle società offshore di Volodymyr Zelenskyi e sua moglie, dei fratelli Serhiy e Borys Shefir, cofondatori del “Kvartal 95” e dello sceneggiatore e regista Andriy Yakovlev.
Secondo quanto riporta l’inchiesta, la società Davegra Limited, intitolata all’ex direttore del Servizio di sicurezza Ivan Bakanov, recentemente silurato, è entrata in possesso della società centrale Maltex Multicapital Corp. allo scopo di nascondere l’identità dei titolari effettivi.
Il bonifico di Kolomoyskyi
I Pandora Papers forniscono le informazioni che parzialmente confermano il trasferimento di 40 milioni di dollari effettuato dalle aziende di Ihor Kolomoyskyi a beneficio delle società offshore intitolate a Zelenskyi e ai suoi soci in affari nel 2012.
Il trasferimento dei fondi è avvenuto tramite un versamento del capitale sociale: le aziende di Kolomoyskyi hanno formalmente investito nelle società offshore del “Kvartal 95”. Le aziende che hanno conferito il denaro sono le stesse sospettate di riciclaggio dei miliardi della banca PrivatBank, uno dei proprietari della quale era Kolomoyskyi.
Inoltre, ad effettuare il bonifico è stata la filiale cipriota della PrivatBank che figura nelle operazioni di presunto riciclaggio dei milioni di dollari da parte di Kolomoyskyi. Secondo quanto emerso dai Pandora Papers, almeno una delle società offshore del “Kvartal 95” ha posseduto un conto presso la filiale della banca a Cipro.
Dall’inchiesta risulta che le società offshore di Zelenskyi e dei suoi soci in affari avrebbero potuto far parte dello schema di riciclaggio, afferma “Slidstvo.Info”.
Zelenskyi risponde all’inchiesta
Due settimane dopo la pubblicazione dei Pandora Papers, il Presidente Volodymyr Zelenskyi non ha negato che nel 2012 ha usato le società offshore, giustificandosi con le pressioni sulle attività imprenditoriali a quel tempo.
“Ai tempi di Yanukovych tutti strutturavano le loro attività commerciali, specie le attività legate alla televisione e ai media. Tutti i canali televisivi hanno posseduto società all’estero, assolutamente tutti, perché è stata una possibilità per liberarsi dall’influenza politica. Il ‘Kvartal 95’ produceva satira ed era oggetto di pressioni, tutti volevano influenzarlo.
L’Agenzia delle entrate effettuava controlli quasi giornalmente, sicuramente ogni settimana. Così abbiamo fatto quello che si chiamava ‘la strutturazione degli affari’ del centro di produzione ‘Kvartal 95’”, afferma il Presidente. “Né io, né alcun altro membro del ‘Kvartal 95’ è stato coinvolto nel riciclaggio di denaro né nel 2012, né dal 2012 in poi, né dal 2001 in poi, né dal 2019 in poi. Ci occupavamo solo delle attività creative”, ha detto Zelenskyi.
Invece, Zelenskyi ha lasciato senza risposta le domande sollevate dall’inchiesta giornalistica sul perché le società offshore non sono state chiuse finora e se egli continui a riceverne i dividendi.
“Offshore 95”, il film che raccoglie i risultati dell’inchiesta giornalistica svolta da “Slidstvo.Info” in base ai Pandora Papers è visionabile a questo link con i sottotitoli inglesi.
E Vladimir Putin?
È interessante notare che questi documenti sono stati apparentemente pubblicati con l’aiuto di un’agenzia di intelligence americana ( o così almeno sostiene, per esempio, il colonnello Jacques Baud, intelligence esercito svizzero, in un intervista al magazine Postil) e Vladimir Putin non è mai menzionato direttamente.
Più precisamente, i documenti parlano di individui “associati” in qualche modo al presidente russo, che si dice abbiano legami con alcuni beni (non resi pubblici), che potrebbero appartenere, per esempio, a una donna, che si ritiene abbia avuto un figlio con lui.
Così come negli aggiornamenti degli ultimi mesi si è indagato su una rete di società di comodo legate a Suleiman Kerimov e trasferimenti segreti riconducibili a un alleato di Putin.
Eppure nella narrazione di questi documenti, in primo piano nelle copertine c’è sempre il diabolico Vladimir Putin, mai Volodymyr Zelensky.
Le riflessioni, se volete, fatele voi.
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