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14/07/2023

Guerra in Ucraina - La situazione dopo il vertice NATO a Vilnius

di Francesco Dall'Aglio

Qualcuno a Vilnius deve aver fatto un discorsetto a Zelensky, dopo le sue affermazioni dei giorni precedenti. Di certo non è stato Ben Wallace, il Ministro della Difesa inglese, che pure aveva risposto in maniera molto piccata che la Gran Bretagna "non è un servizio di consegne Amazon" per quanto riguarda le armi, provocando un'ulteriore reazione di Zelensky che si era chiesto se bisognasse ringraziarlo ogni mattina.

Però, nel video postato sui suoi canali Telegram e Twitter al ritorno dal vertice ringraziamenti ce ne sono stati eccome: per la precisione, 47 in 8.21 di minuti di video. Qualcuno deve avergli appunto consigliato un atteggiamento un po' più accomodante, vista la situazione.

Nel video, Zelensky sottolinea il "buon risultato" del vertice: rifornimenti di armi, "concrete garanzie di sicurezza", la fine dell'ambiguità sul futuro ingresso dell'Ucraina nella NATO e il fatto che ora è "uguale tra gli uguali". Nulla di tutto questo (tranne i rifornimenti) è purtroppo vero, come ben sappiamo, ma in qualche modo questo vertice andava presentato come un successo. Lo ha fatto anche Biden in un discorso da guerra fredda, nel quale ha accusato Putin di avere "una vile sete di terra e potere" e di aver sperato di mandare in frantumi la NATO, solo per ritrovarla più forte ed energica e che alla fine è irrilevante se l'Ucraina è ufficialmente nella NATO o meno.

Intanto, però l'Ucraina nella NATO non c'è, non ci sarà nel prossimo futuro e, forse, nemmeno in quello remoto – o se ci sarà sarà in forma ben diversa da quella odierna.

Lato fronte, uno dei motivi per cui i nostri non volevano mandare la "roba buona", diciamo così, era il più che fondato timore che potesse cadere in mano ai russi che non solo se la sarebbero studiata, ma l'avrebbero passata all'Iran che l'avrebbe immediatamente replicata. È così anche per gli Storm Shadow (anzi, "operazione Storm Shadow", come titola Repubblica) i resti di uno dei quali, completi di motore funzionante, ora sono a Mosca e tra un po' a Teheran.

Siccome le cose vanno benissimo, inoltre, Biden richiama 3000 riservisti da mandare in Europa.

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