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14/02/2012

Processo Eternit, ma è davvero giustizia?

E’ più forte di me, ma quando ascolto una sentenza di condanna nei confronti di due farabutti che hanno fatto i soldi sulla pelle di migliaia di disgraziati, mi dico che giustizia c’è. Subito dopo, però, mi chiedo se è davvero giustizia quella che a Torino ha condannato i due assassini dell’eternit,  e finisco per convincermi che la giustizia è altro. Giustizia è non dover attendere decine di anni per una sentenza che sarebbe stato possibile emettere a furor di popolo. Giustizia è il comune sentire di fronte ad episodi criminosi a prescindere dalle leggi e dagli articoli del codice di procedura penale. Ebbene questi due assassini, il miliardario svizzero ed il suo amico barone belga, erano già stati condannati in primo,secondo e terzo grado dalla coscienza popolare. Da quegli uomini e donne che hanno visto i loro cari ammalarsi di tumori e morire tra sofferenze inaudite, ma anche di quanti hanno una sensibilità media, forse addirittura al di sotto della media. Una sensibilità media che si è abbassata notevolmente da quando siamo bersagliati da culture approssimative che spingono a ritenere bravi e giusti coloro che sanno passare indenni tra una truffa ed una violenza gratuita. Quelli che la stampa definisce “furbetti” e che invece andrebbero sputtanati pubblicamente non dando loro alcuna attenuante.
Chi commercia con la morte, spacciatori, banchieri, padroni e padroncini disonesti, non hanno diritto a nessuno sconto. Il denaro non può giustificare tutto. Lo si capisce guardando al dramma che si sta consumando in Grecia, lo si capisce guardando a quello che accadrà in altri paesi a noi vicini e forse anche a noi, in un rigurgito del capitalismo che per non dover pagare il conto e lasciare il campo ad altre filosofie di vita, preferisce scaricare contraddizioni e costi sulla gente. Eppure anche nei confronti di questi fenomeni non c’è nessuna solidarietà concreta. Al massimo c’è un comune sentire di dolorosa tristezza per quelle persone costrette a perdere tutto. Segno che la cosiddetta sinistra  e la filosofia che la sosteneva è non solo sconfitta, ma addirittura scomparsa. Oggi, alla solidarietà, si è sostituito l’egoismo e l’inutile e dannosa ricerca di soluzioni individuali. Per fortuna, però, che ci sono anche quelli che non la pensano così, saranno una minoranza, forse, ma certo una testimonianza che si può fare qualcosa di più che non stare a guardare le notizie in tv o aspettare decenni per avere una sentenza favorevole, una prescrizione per scadenza dei termini, un non luogo a procedere per intervenuta amnistia.

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