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09/12/2013

Forconi spuntati, rinunciano ai "blocchi"

Com'era apparso subito chiaro, nel momento in cui diverse associazioni di autotrasportatori si erano dissociate dall'iniziativa, la "rivoluzione degli italiani" si è trasformata in un mugugno. Senza camionisti pronti a metter di traverso i tir, ogni tentativo di "bloccare il paese" presuppone un'organizzazione coesa, di grandi dimensioni, capace di convogliare migliaia di persone in ogni punto-chiave. Organizzazione che non c'è e non può essere improvvisata a suon di comunicati in rete.

Si affloscia, di conseguenza, anche la baldanza dei gruppi fascisti che fanno da "coordinatori" della protesta, al primo vero tentativo di innestare la propria presenza in un  malessere sociale.
Niente blocchi, ma solo sciopero e - forse - qualche presidio. In Sicilia - dove era per un attimo riapparso il fenomeno dei "forconi" del 2012, con qualche segnale di "convergenza mafiosa" - non attueranno presidi stabili, ma terranno incontri pubblici e volantinaggi nelle piazze e per le strade. Il "programma" delle iniziative è stato illustrato da uno dei leader del movimento, Mariano Ferro, spiegando che la prima manifestazione si terrà stasera a Siracusa.

A Roma invece ci sarà un presidio a piazzale dei Partigiani (chiara anche qui l'intenzione provocatoria implicita nella scelta della piazza). Anche in questo caso il leader locale della protesta, il "contadino littorio" Danilo Calvani, si è sbracciato per assicurare che "agiremo nella legalità".

A Torino resteranno naturalmente aperte scuole e amministrazioni pubbliche, contrariamente a quanto ventilato in numerose "comunicazioni" lanciate via web, in quella che appare a questo punto più una "operazione spam" per diffondere false informazioni.

E' del resto intervenuta anche la cosiddetta "Autorità garante per gli scioperi", che ha minacciato imprecisate "sanzioni" in caso di violazioni della legge nel fermo dell'autotrasporto, confermato da alcune sigle del settore. "Qualora si dovessero verificare violazioni della legge, l'Autorità non esiterà ad applicare le sanzioni, così come già avvenuto, da ultimo, lo scorso 29 marzo 2012, in riferimento ai blocchi dell'autotrasporto dal 16 al 20 gennaio 2012". Il fermo, "confermato da alcune sigle del settore, nonostante la sottoscrizione del protocollo di intesa dello scorso 28 novembre tra le associazioni maggiormente rappresentative ed il Governo, dovrà partire dalla mezzanotte del 9 dicembre e non, come riportato da alcune notizie di stampa, dalle ore 22 di oggi (ieri, ndr)". Inoltre, l'Autorità, "nella seduta del 18 novembre scorso, ha ricordato alle organizzazioni l'esercizio del 'potere-dovere' di influenza sui propri iscritti, al fine di persuaderli all'assunzione di condotte responsabili, così che l'attuazione del fermo dei servizi di autotrasporto merce - prosegue la nota - avvenga nel pieno rispetto delle norme della disciplina di settore, senza l'effettuazione di blocchi stradali o di iniziative sanzionabili ai sensi del codice della strada".

Insomma, un intervento consueto anche nei casi di sciopero nei trasporti pubblici, da quello dei mezzi locali a quelli nelle ferrovie, come ban sanno i lavoratori dipendenti, ma che appare sufficiente a sconsigliare la "rivoluzione". E tanto potrebbe bastare...

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