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11/02/2014

L’Arabia saudita fa la spesa grande al mercato delle armi

Fanno la felicita’ delle industrie belliche occidentali comprando armi pesanti e sofisticate a non finire anche se spesso sono costretti a ricorrere a militari di altri paesi, Pakistan in testa, per poterle usare. Cosi’ i sauditi fanno ora parte della “top 4" dei Paesi con la spesa militare più alta del mondo. Hanno scalzato britannici e francesi che pure non scherzano.

Secondo l’Istituto internazionale di studi strategici di Londra (Iiss), nel 2013 Riyadh ha allocato un budget per la difesa pari a quasi 60 miliardi di dollari. Sono dietro soltanto agli Stati Uniti (al primo posto, con circa 600,4 miliardi), Cina (112,2 miliardi) e Russia (68,2 miliardi). Ma anche l’Italia, penalizzata da una pesante crisi economica e che taglia le spese sociali, può vantare un posto ai vertici di questa classifica: è in 13/ma posizione con 25,2 miliardi, dietro all’Australia (26). Israele (18,2) e Iran (17,7) sono rispettivamente alla 14/ma e 15/ma posizione.

I Paesi mediorientali e asiatici investono in armamenti cifre in costante crescita.  Se l’Arabia Saudita svetta, anche l’Oman e altri Paesi del Golfo spendono fortune in aerei, missili e carri armati, evidentemente per fronteggiare il “nemico persiano”, l’Iran. La priorità delle petromonarchie sono le tecnologie anti-balistiche. Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti hanno tutti comprato dispositivi anti-missile e anti-aerei dall’Occidente.

L’Arabia Saudita è già in possesso dal 2007 di missili balistici, scriveva qualche giorno fa Newsweek. Li ha comprati dalla Repubblica popolare cinese. Secondo la rivista americana sarebbero stati proprio i servizi americani e la Cia in particolare, ad agevolare la compravendita. Riyadh è una alleata strategica di Washington e nelle prossime settimane Barack Obama dovrebbe recarsi in Arabia Saudita per “accorciare” le differenze emerse di recente tra i due Paesi riguardo la Siria e il programma nucleare iraniano.

L’intervento dei servizi Usa nell’acquisto dei missili cinesi, secondo Newsweek, sarebbe servito ad evitare che l’Arabia Saudita puntasse a possedere un proprio arsenale di armi nucleari. Si tratta di missili balistici di medio raggio, Df21, una versione aggiornata e migliorata di altri armamenti, i Df3 che i sauditi avevano già comprato sempre dai cinesi in modo clandestino nel 1988. I nuovi missili hanno una gittata inferiore al modello precedete ma sono molto più precisi.

Jeffrey Lewis, direttore del “James Martin Center for Noproliferation Studies”, sostiene  i missili balistici acquistati da Riyadh potrebbero essere stati puntati contro obiettivi strategici nella città di Teheran, come palazzi presidenziali o residenze private dei leader’ iraniani.

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