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16/09/2024

Grazie Occidente! Grazie Rampini!

Come quella volta che in Afganistan il legittimo governo socialista – esistito dal 1978 al 1992 e guidato dal Partito Democratico Popolare – chiamò i sovietici in aiuto perché gli USA avevano armato i mujaheddin di Osama Bin Laden fino ai denti.

In quel periodo, nella Repubblica Democratica dell’Afghanistan, le donne erano veramente libere, potevano andare a scuola e portavano pure la minigonna. Non solo. Nell’Afghanistan socialista, la rivoluzionaria femminista Anahita Ratebzad divenne vicepresidente del Consiglio rivoluzionario (seconda carica dello Stato) nel 1980, 40 anni prima di Kamala Harris.

Poi la CIA armò i mujaheddin, e per le donne afghane fu l’inizio della fine.

In 20 anni di occupazione militare, iniziata il 7 ottobre 2001, gli USA hanno speso 1 trilione di dollari, il Regno Unito ha speso 30 miliardi, la Germania 19 e l’Italia 8,7 miliardi di euro.

Bilancio dell’invasione? Tantissimi morti (numero ufficiale delle vittime dei bombardamenti: 241.000) distruzione e macerie.

Quella in Afghanistan – secondo le rilevazioni dell’UNICEF – è diventata una delle peggiori crisi umanitarie del mondo, con oltre 28 milioni di persone – due terzi della popolazione – che necessitano urgentemente di assistenza umanitaria (fame, epidemie, povertà assoluta, mortalità infantile altissima etc.).

E poi la precipitosa fuga delle forze militari della missione occidentale, ad agosto di tre anni fa, che è coincisa con la trionfale presa del potere assoluto da parte dei talebani ed una regressione economica, sociale e culturale di almeno un secolo.

La guerra in Afganistan è stata la più costosa di sempre se si considera la spesa totale per la “War on Terror”.


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