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21/05/2015

Iraq - 60 mila sciiti schierati a protezione di Baghdad minacciata dall'Isis

Miliziani sciiti sfilano a Baghdad (foto dal sito della BBC)
Oltre 60.000 miliziani sciiti sono dispiegati a protezione di Baghdad dall’avanzata dello Stato Islamico che, nei giorni scorsi, ha conquistato anche la città di Ramadi che dista appena un centinaio di km dalla capitale irachena. Lo riferisce il giornale Rudaw di Erbil smentendo che la difesa di Baghdad si sia indebolita dopo la partenza delle milizie sciite per il fronte di guerra a Ramadi.

“Gli esperti ritengono che l’invio di combattenti sciiti a Ramadi metta Baghdad a maggior rischio, ma non è vero perché fino a 60.000 combattenti di al-Hashd Shaabi (unità sciite di mobilitazione popolare) restano schierati dentro la capitale”, scrive il giornale on line che cita il Comitato per la sicurezza di Baghdad secondo il quale solo il 5 per cento delle forze sciite sono state inviate a Ramadi.

Dopo la nuova disfatta dell’esercito nazionale iracheno – che a Ramadi si è rifiutato di combattere come aveva fatto a Mosul e Tikrit e ha abbandonato centinaia di veicoli militari, blindati e una enorme quantità di armi e munizioni – le milizia sciite appaiono le uniche forze organizzate in grado di confrontarsi, almeno sulla carta, con i jihadisti del Califfato proclamato l’anno scorso dall’emiro dell’Isis Abu Bakr al Baghdadi nelle regioni settentrionali dell’Iraq e della Siria.

Una situazione che trasforma ulteriormente la crisi irachena in un conflitto tra musulmani sunniti e sciiti ponendo le basi per l’esplosione di nuove guerre di religione in Medio Oriente, favorite principalmente dalle politiche (e dai finanziamenti) delle petromonarchie sunnite del Golfo ma anche dell’Iran sciita.

Qualche giorno fa è tornato in campo anche il leader sciita iracheno Muqtada Sadr, alleato dell’Iran, per avvertire che i suoi combattenti sono pronti a difendere la città santa sciita di Karbala e le altre località minacciate dai jihadisti dell’Isis, in risposta ad un video diffuso dall’Isis in cui si minacciava di marciare “su Baghdad e Karbala”.

Pronte a combattere agli ordini di Sadr sono in particolare le “Brigate della Pace”, discendenti dell’Esercito del Mahdi che in passato si era battuto contro l’occupazione americana dell’Iraq. In una dichiarazione diffusa due giorni fa dal suo ufficio nella città di Najaf, principale centro di studi teologici sciiti, Sadr ha avvertito che le minacce di Al Baghdadi contro Karbala sono da prendere “seriamente” e occorre “fare tutto il necessario per proteggere i nostri sacri mausolei con le nostre vite e il nostro sangue”. “Questi barbari devono sapere – ha aggiunto Sadr – che si sono già scavati un posto all’inferno, perché copriremo la terra dell’Iraq dei loro vili cadaveri se cercheranno di dissacrare qualsiasi parte di questa terra sacra”.

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