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02/04/2023

Le agevolazioni comunitarie all’Ucraina provocano una crisi agricola nei paesi dell’Est Europa

Un articolo del quotidiano francese Le Figarò, scrive che “I vicini dell’Ucraina nell’Europa orientale stanno pagando a caro prezzo per facilitare le sue esportazioni agricole”.

Secondo il giornale “Un’ondata di rabbia ha travolto i villaggi dell’Europa orientale. Polacchi, rumeni e bulgari sono indignati per l’afflusso incontrollato di grano dalla vicina Ucraina“.

Di fronte al grano ucraino a buon mercato, gli agricoltori polacchi non possono vendere i loro prodotti, quindi “condannano questa concorrenza sleale degli ucraini“, scrive Le Figarò.

È importante rammentare che nel maggio 2022, l’Unione Europea ha abolito i dazi doganali per un anno su tutti i prodotti agricoli importati dall’Ucraina per sostenerne l’economia.

Di conseguenza, è iniziata una concorrenza sfrenata nei porti europei, e “sono stati i prodotti dall’Ucraina che sono riusciti ad andare avanti, perché qualcuno ha dato loro privilegi”, riassume Le Figarò.

I primi ministri di diversi paesi europei dell’Est hanno chiesto alla presidente della Commissione europea von Der Leyen di intervenire nella crisi causata dall’afflusso di grano dall’Ucraina.

L’appello è stato presentato dai rappresentanti di Romania, Polonia, Ungheria, Bulgaria, Slovacchia. La lettera segnala i problemi dovuti ad “un aumento significativo della fornitura di prodotti ucraini ai mercati dei paesi membri dell’UE, in particolare quelli confinanti con l’Ucraina o situati vicino ad essa”.

Anche il think thank italiano Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale) scriveva due giorni fa che la concessione de facto del regime preferenziale di unione doganale alle merci ucraine e la tolleranza applicata nei confronti dei diversi standard qualitativi e sanitari dei prodotti “hanno provocato un vero allarme in quei Paesi limitrofi con simili economie produttive”.

Le importazioni di grano ucraino in Romania, stimate in 1,17 miliardi di euro l’anno scorso, hanno fatto crollare il prezzo del grano rumeno costringendo i contadini locali ad ammassare il raccolto nei silos, o ancor peggio, a lasciar marcire il grano nei campi.

Nello stesso periodo, le importazioni di pollo ucraino in Polonia sono cresciute dell’80% rispetto all’anno precedente, fino a spingere gruppi di contadini polacchi esasperati a tentativi di blocco delle solidarity lanes della Ue con l’Ucraina.

Le numerose proteste hanno ricevuto il supporto del Commissario europeo (polacco) all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, che il 20 marzo ha chiesto agli Stati membri il via libera per sbloccare 56 milioni di euro dal fondo di riserva d’emergenza della Politica Agricola Comune (PAC) per alleviare i danni derivanti dalla distorsione dei mercati centro-europei dovuta all’influsso di derrate ucraine.

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