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30/04/2025

Il 30 aprile 1975 il Vietnam è finalmente libero

di Federico Giuliani

Il 30 aprile 1975 il Vietnam è libero e indipendente. Esattamente 50 anni fa gli elicotteri Usa si alzavano in volo per portare via gli ultimi americani da Saigon, mentre le truppe nordvietnamite entravano nella città che sarebbe stata ribattezzata Ho Chi Min City. La guerra contro gli “imperialisti occidentali” era finalmente terminata. Ed era stata vinta. Dopo la Francia, infatti, anche gli Stati Uniti salutavano il Vietnam, un Paese diviso nel 1954 al termine della Prima Guerra d’Indocina (1946-1954) tra le forze coloniali francesi e i vietnamiti guidati da Ho Chi Minh, e che di lì a poco sarebbe stato riunificato sotto il nome di Repubblica Socialista del Vietnam con capitale Hanoi.

Saigon, che fino a pochi anni prima deteneva il ruolo consolidato di capitale del Vietnam non comunista, era appena entrata in una nuova era. Generali, soldati, politici e funzionari pubblici che avevano sempre dettato legge in città erano evaporati come neve al sole. I nordvietnamiti erano pronti a riconquistare questo centro urbano anche a costo di combattere isolato per isolato.

Non ce ne sarebbe stato bisogno perché i combattimenti tra le forze comuniste e le ultime difese del Vietnam del Sud si consumarono fuori dalla città. E poi perché l’ultimo presidente sudvietnamita, il generale Duong Van Minh, aveva ordinato all’esercito di deporre le armi.

La vittoria sui francesi

Dal 1975 in poi ogni 30 aprile in Vietnam si festeggia un doppio anniversario: quello della Liberazione del Sud e quello della Riunificazione Nazionale, ovvero una delle tappe più significative della storia moderna vietnamita. Per capire cosa era appena accaduto in questo Paese del Sud Est asiatico bisogna tornare indietro nel tempo.

La Francia colonizzò l’intera regione dell’Indocina (Vietnam, Laos, Cambogia) tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Nel 1940, con Parigi alle prese con l’occupazione nazista in Europa, il Giappone invase l’Indocina francese, lasciando formalmente al potere l’amministrazione coloniale europea. Nel frattempo emersero diversi movimenti di resistenza locali, compreso il Viet Minh, la Lega per l’indipendenza del Vietnam, un movimento comunista e nazionalista per liberare il Vietnam fondato da Ho Chi Minh.

Con la sconfitta del Giappone nella Seconda Guerra Mondiale, il Viet Minh prese il controllo di Hanoi e il 2 settembre 1945, Ho Chi Minh proclamò l’indipendenza del Vietnam. La Francia non accettò l’indipendenza e cercò di riprendere il controllo del Paese. Seguirono otto anni di guerra e la clamorosa sconfitta di una potenza coloniale europea da parte di un esercito di liberazione asiatico.

La liberazione del Vietnam

Dopo la sconfitta francese nella battaglia di Dien Bien Phu vennero firmati gli Accordi di Ginevra. Il Vietnam veniva diviso temporaneamente lungo il 17esimo parallelo nel Vietnam del Nord (controllato dal Viet Minh comunista) e nel Vietnam del Sud (con un Governo anti comunista sostenuto da Francia e Stati Uniti). Nel 1956 si sarebbero dovute tenere elezioni nazionali per riunificare il Paese ma non successe niente del genere, in primis per l’opposizione del Sud (soprattutto statunitense) che temeva una schiacciante vittoria comunista.

Risultato: il sentimento anti occidentale crebbe fino ad arrivare alla guerra aperta tra il Vietnam del Nord e quello del Sud, ormai appoggiato dagli Usa, di fatto subentrati ai francesi e desiderosi di contenere l’espansione del comunismo in Asia. Washington avrebbe tuttavia miseramente fallito, così come anni prima avevano fallito i francesi. Il conflitto fu durissimo ma sfiancante. Nel 1973 gli Stati Uniti firmarono gli Accordi di Parigi con il Vietnam del Nord: gli americani si sarebbero ritirati in cambio di un cessate il fuoco e del ritorno dei prigionieri di guerra. Tuttavia, il conflitto continuò tra Nord e Sud Vietnam fino al 1975.

“I comunisti governavano ancora di fatto gran parte delle campagne e si erano infiltrati a ogni livello del Governo sudvietnamita, dal palazzo presidenziale in giù. Furono i soldi americani, non la lealtà, a guidare lo sforzo bellico sudvietnamita. Senza alcuna prospettiva di aiuto americano, l’esercito sudvietnamita crollò nella primavera del 1975”, scriveva il Time ricordando quegli anni. Il 30 aprile del 1975 Saigon cadde definitivamente. E il Vietnam si scopriva libero da ogni ingerenza occidentale.

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