Amir Sidawi, palestinese di 26 anni con cittadinanza israeliana ha aperto il fuoco a una fermata del bus nella Città Vecchia di Gerusalemme, ferendo sette persone. Secondo un comunicato della polizia, si sarebbe consegnato.
Secondo quanto riferito da fonti della sicurezza a Haaretz, la polizia aveva scoperto l’identità dell’attentatore intorno alle 4 del mattino e aveva iniziato a circondare la sua abitazione a Gerusalemme Est, e le case dei suoi familiari. Con una versione che non appare però troppo credibile, il palestinese, resosi conto di non avere vie di fuga, sarebbe riuscito a prendere un taxi recandosi alla stazione di polizia di Moriah, dove si è consegnato.
Sirawi non risulta affiliato a nessuna organizzazione palestinese ed era stato in carcere per cinque anni per un attacco con coltello a un soldato israeliano. È stato consegnato allo Shin Bet che lo sta interrogando.
Il palestinese, secondo il giornale israeliano Times of Israel, ha atteso l’arrivo del mezzo nei pressi del Muro del Pianto e ha aperto il fuoco sui passeggeri che salivano prima di fuggire a piedi nel quartiere palestinese di Silwan, dove la polizia aveva iniziato a cercarlo lanciando una vasta operazione.
Due feriti, riferiscono i soccorritori, sono in gravi condizioni, una è una donna, l’altro è un turista statunitense
Hamas ha lodato e definito “eroico” l’attentato: “È una risposta naturale ai crimini quotidiani dell’occupazione contro la nostra gente, il nostro Paese e i grandi siti musulmani e cristiani”.
La tensione in Cisgiordania resta comunque alta. Nei pressi di Qalquilya un membro del Consiglio Rivoluzionario del movimento Fatah, Bayan al-Tabib, ha subito diverse ferite a seguito di un attacco di coloni vicino al villaggio di Izbat al-Tabib.
Fonti locali hanno riferito che al-Tabib stava partecipando a una manifestazione contro gli insediamenti quando un colono lo ha deliberatamente investito con il suo veicolo. Il colono è riuscito a fuggire dalla scena dopo l’attacco.
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