Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

31/08/2022

Chi e cosa è stato Gorbaciov

La morte di Gorbaciov, l’ultimo segretario del PCUS e presidente dell’Unione Sovietica, merita la dovuta attenzione.

La prima cosa da fare è sbarazzarsi di due approcci: quello glorificante che campeggia oggi in tutti i media del mondo occidentale e quello del “tradimento” che emerge in molti ambiti della compagneria.

Come tutti gli uomini che hanno avuto e portano delle responsabilità Gorbaciov è stato il prodotto di un processo storico. Per quanto le sue scelte politiche abbiano determinato la velocità di alcuni cambiamenti, se queste hanno potuto produrre quelle conseguenze, vuol dire che erano la “rivelazione” di quanto già esisteva dentro il sistema politico ed economico che era diventata l’Unione Sovietica.

Il fatto che quella esperienza si sia dissolta in pochissimi anni senza sparare un colpo e senza che si manifestasse una controtendenza in grado di rovesciare il processo in corso, ci rivela il logoramento profondo di cui Gorbaciov è stato sia conseguenza che causa.

Se a metà degli anni ’80 il PCUS elesse personaggi come Gorbaciov o Eltsin come segretari del partito (il primo a livello nazionale, il secondo a Mosca) significa che la struttura, l’ideologia, lo sviluppo produttivo dell’URSS aveva dismesso gli anticorpi necessari, se non per vincere almeno per sostenere adeguatamente lo scontro globale con il modello capitalista e liberale.

Abbiamo scritto, in quegli e in questi anni, che nel 1990 appariva evidente come il progetto gorbacioviano non fosse il rinnovamento del socialismo ma il suo affossamento. “Mentre in campo economico i membri dell’apparato del partito e dello Stato – ormai senza vincoli – si apprestavano ad appropriarsi delle imprese, il PCUS viene martellato dall’alto (Gorbaciov e i suoi dirigenti) e dal basso (Eltsin e gli oppositori interni), e i militanti più coerenti furono completamente emarginati, disorientati, subordinati” (da “Una storia anomala", volume II).

Non possiamo non sottolineare come altri dirigenti comunisti come Fidel Castro, mandarono a quel paese gli inviti di Gorbaciov ad “avviare le riforme”. Anche in questo caso la storia ha dato ragione al leader cubano.

Sul piano internazionale in Occidente si celebra l’epica gorbacioviana per il via libera alla riunificazione della Germania (sulla quale era più lungimirante Andreotti che “voleva tanto bene alla Germania da preferirne due”, ndr), eppure la capitolazione più decisiva e devastante fu il via libera dell’URSS nel 1991 alla prima guerra del Golfo da parte degli Stati Uniti contro l’Iraq.

Proprio in quella guerra gli Usa annunciarono esplicitamente “Il Nuovo Ordine Mondiale”. Ad agosto 1991, dopo un ridicolo tentativo di colpo di stato, Gorbaciov veniva umiliato pubblicamente da Eltsin ed emarginato. Pochi mesi dopo la bandiera rossa veniva ammainata definitivamente dal Cremlino e l’URSSs si dissolveva in tutti i sensi.

Dunque cosa è stato Mikhail Gorbaciov? Un traditore, un agente degli interessi occidentali o la rivelazione della crisi di una gloriosa sperimentazione storica di quello che abbiamo definito il “socialismo possibile”?

Tra le risposte consolatorie perché facili e quelle più complesse abbiamo sempre scelto le seconde. Comportano qualche mal di pancia e riflessione in più ma ci aiutano a comprendere meglio i processi storici ed anche gli uomini e donne che producono.

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento