Si va facendo pesantissima l’escalation in Siria tra le forze armate Usa presenti nel paese e le milizie vicine alle reti filoiraniane. Ieri davamo la notizia di due raid aerei statunitensi su Deir Ez Zor. Ieri pomeriggio tre uomini dei servizi segreti statunitensi risultavano feriti in due distinti attacchi missilistici contro le strutture che ospitano le truppe americane in Siria. A riferirlo è la NBC News. Le notizie sul numero di feriti sono ancora in aggiornamento. La notizia dell’attacco contro il contingente Usa è confermata anche dalla CNN.
Le sedi di Conoco e Green Village, entrambe nel nord-est della Siria, hanno iniziato a essere bersagliate da razzi mercoledì pomeriggio. Gli Stati Uniti hanno risposto con attacchi da elicotteri d’attacco Apache, colpendo almeno tre veicoli e uccidendo diverse persone ritenute responsabili del lancio dei razzi.
Gli attacchi sono iniziati intorno alle 19:20 ora locale in Siria, riferisce ancora NBC News, e l’intero incidente, compresi gli attacchi e la risposta militare degli Stati Uniti, è durato circa due ore. Non si sa ancora quale sia l’organizzazione responsabile degli attacchi. Il 25 agosto le truppe statunitensi nella base militare di Al Tanf erano state oggetto di un attacco con droni.
Mercoledì mattina gli Stati Uniti hanno lanciato attacchi aerei sul territorio siriano, colpendo quelle che secondo Washington erano infrastrutture utilizzate da gruppi affiliati al Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche dell’Iran. Gli attacchi erano stati effettuati su ordine del presidente Joe Biden, ha dichiarato in un comunicato il colonnello Joe Buccino, direttore della comunicazione del Comando centrale USA.
L’esercito statunitense ha annunciato di aver risposto al lancio di razzi nel nord-est della Siria. ”Le forze statunitensi hanno risposto al lancio di razzi in due siti in Siria oggi, distruggendo tre veicoli e l’attrezzatura utilizzata per lanciare alcuni dei razzi”, ha dichiarato il Comando dell’esercito americano per il Medio Oriente in un comunicato. Il giorno prima, gli Stati Uniti hanno bombardato le basi delle milizie filo-iraniane nella parte orientale del Paese.
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