Il 2 agosto di quest’anno ricorrerà il quarantaduesimo anniversario della strage di Bologna. Negli ultimi anni sono arrivate conferme che non ci hanno sorpreso per nulla: la strage fu orchestrata e protetta dallo Stato, che utilizzò i fascisti come braccio armato per compierla.
La condanna del fascista Bellini porta un pezzo della verità sulla strage, mentre vengono lasciate in disparte le nuove rivelazione sul collegamento diretto tra le bombe fasciste e il comando NATO di Verona.
Oltre alle “nuove” verità sulla strage di Bologna, da qualche mese è stato confermato il ruolo del comando NATO di Verona dietro la strage del 1974 di Piazza della Loggia a Brescia e in generale dietro alla “strategia della tensione”.
Crediamo che scendere in piazza per ricordare il 2 agosto voglia dire proprio ricostruire quella storia, che è storia politica. Una storia che è certamente quella della città di Bologna e di chi da quella strage fu colpito direttamente, ma è anche la storia di classe, perché il decennio nero delle stragi di Stato fu organizzato per colpire e abbattere il movimento dei lavoratori che stava crescendo.
Per questo, chi continua a portare avanti quella storia di lotta non può dunque ricordare il 2 agosto senza vedere ciò che sta succedendo oggi. Quest’anno, sarà un 2 agosto in guerra: la competizione fra potenze imperialiste è precipitata con il conflitto che oggi si combatte in Ucraina. Una guerra sancita con l’invasione della Federazione Russa, che però ha le sue radici negli ultimi otto anni di conflitto in Donbass portato avanti sotto l’egida della NATO. Una guerra in cui l’Italia è parte attiva, e che ha portato anche all’esaltazione dei nostri “alleati”, compresi i nazisti del battaglione AZOV, esaltati come eroi, o ancora peggio come partigiani, da tutta la classe politica e dagli organi di propaganda di guerra.
La strage di Bologna ci ricorda quale sia l’utilizzo che viene fatto dei fascisti. Da una parte fascisti come spauracchio, utili per costruire un antifascismo istituzione di facciata, portato avanti da quelle realtà e partiti – prima fra tutti la nostra amministrazione PD – che attraverso celebrazioni come questa (così come il 21-25 Aprile) cerca di pulirsi la coscienza. Dall’altra parte, quando servono, fascisti come braccio armato da adoperare o addirittura da riabilitare e coccolare, come sta accadendo anche oggi.
Per questo il 2 agosto saremo in piazza per ricordare una delle tanti stragi fasciste nella storia del nostro paese, portando parole d’ordine chiare contro il fascismo, utilizzato ieri come oggi da questo sistema marcio, e fuori dall’ipocrisia dell’antifascismo istituzionale, di facciata, e di chi fa finta di non vedere cosa sta succedendo in Ucraina così come in Italia.
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