In uno dei soliti sondaggi, in questo caso per DiMartedì LA7, nei quali la domanda è già una tesi politica, si è chiesto a chi lavora se fosse disposto a lavorare di più per far avere una pensione più alta a figli e nipoti.
Ebbene questi genitori e nonni snaturati hanno risposto NO.
È una buona notizia. Da decenni il liberismo alimenta la guerra tra i poveri, per cui ogni lavoratore avrebbe un privilegio, tolto il quale gli altri (chi?) starebbero meglio. E con la guerra tra poveri si intreccia quella tra generazioni, per la quale sarebbero “i lussi degli anziani”, specie se operai metalmeccanici, a togliere futuro ai giovani.
Così per decenni tutti i governi senza distinzione hanno tagliato diritti e stato sociale, naturalmente nel nome dei giovani.
Che invece non hanno ricevuto un bel NULLA e oggi sono tornati ad emigrare per cercare lavoro, come i loro bisnonni.
Per fortuna la grande maggioranza degli intervistati dal sondaggio ha rifiutato la falsa favola liberista per cui andando in pensione a 70 anni i giovani avrebbero dei vantaggi. E con il loro netto NO hanno confermato che se si vuole fare qualcosa di buono per il lavoro e la pensione dei giovani, BISOGNA ANDARE IN PENSIONE PRIMA, NON DOPO.
Abolire la legge Fornero è il primo passo per affermare quel principio di buonsenso che il liberismo nega, e cioè che se alcuni lavorano troppo altri saranno disoccupati.
Quindi bisogna LAVORARE MENO per LAVORARE TUTTI, a partire dall’età della pensione. Chi ha risposto NO alla domanda del sondaggio ha davvero pensato a figli e nipoti, a cui vuole lasciare diritti e non sfruttamento senza termine.
Bella risposta.
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