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25/06/2024

Gli USA rafforzano la presenza militare a Guam

Guam è un isola nel Pacifico, la più grande e la più meridionale dell’arcipelago delle Marianne sita a 2.500 km a est delle Filippine, e fa parte della regione della Micronesia nell’Oceania.

Quest’isola che si estende per circa a 550 km quadrati, fu “ceduta” agli Stati Uniti dalla Spagna, dopo la guerra ispano-americana del 1898, insieme a Puerto Rico e Filippine.

Riconquistata nell’agosto del ’44 dagli USA dopo che il Giappone l’aveva attaccata e invasa nel 1941, con l’Organic Act del 1950 divenne “territorio non incorporato” agli USA nel 1950, ma di fatto una colonia statunitense.

L’isola costituisce la principale base delle forze aeronavali statunitensi nel Pacifico, ed è interessata alle tensioni con la Corea del Nord e la Cina. Nell’ottica statunitense è centrale nella “difesa” di Taiwan e della Corea del Sud ed è un perno e avamposto della sua strategia nell’Indo-Pacifico.

Guam, è già sede di importanti installazioni militari, tra cui la Andersen Air Force Base e la Naval Base Guam, ed ha subito una significativa espansione militare negli ultimi anni.

Camp Blaz, la prima nuova installazione del Corpo dei Marines dal 1952, è stata attivata nel 2020 e dovrebbe ospitare 1.300 membri della III MEF e altri 3.700 Marines a rotazione.

Nel maggio 2023, l’Agenzia per la Difesa Missilistica degli USA ha proposto un sistema di difesa missilistica completo a 360 gradi, attualmente in fase di studio e di definizione.

Un nuovo reggimento dei Marines a Guam

I Marines statunitensi hanno in programma di dispiegare a Guam un reggimento in grado di dare una risposta flessibile e rapida nel giro di “pochi anni”, come hanno rivelato sabato scorso i media; secondo gli osservatori cinesi, questa iniziativa mira a prepararsi per una competizione tra grandi potenze nel quadrante “Indo-Pacifico”, rivelando in modo palese le intenzioni conflittuali degli Stati Uniti contro la Cina.

Sabato, il media giapponese Kyodo News ha riferito che il generale Eric Smith, comandante del Corpo dei Marines degli Stati Uniti, ha dichiarato in una conferenza stampa a Washington che il Reggimento Litorale dei Marines è “progettato per contrastare l’aggressione della RPC”, per proteggere Giappone, Corea del Sud e Filippine.

Smith ha detto che il reggimento, che avrà sede a Guam, “avrà la responsabilità di dispiegarsi rapidamente all’interno della prima catena di isole nelle Filippine, al fine di estendere lo spazio di battaglia e proteggere le linee di comunicazione strategiche che partono dal Giappone, tornano alle Filippine e alle Hawaii”.

La catena insulare si riferisce a un’area che comprende il Giappone, l’isola di Taiwan e il nord-ovest delle Filippine.

In caso di potenziali conflitti con la Cina, come l’avanzamento della causa della riunificazione nazionale o l’insorgere di conflitti tra Cina e Filippine o Giappone per dispute territoriali, gli Stati Uniti potrebbero utilizzare questi schieramenti per colpire la Cina, hanno osservato gli osservatori cinesi.

“Questo dimostra che gli Stati Uniti si preparano senza sosta a competere con la Cina, con una chiara mentalità da Guerra Fredda”, ha dichiarato domenica al Global Times Zhang Junshe, esperto militare cinese.

Il Kyodo Times ha riferito inoltre che il nuovo reggimento a Guam sarà il terzo del suo genere, in grado di rilevare e ingaggiare bersagli a lungo raggio utilizzando batterie missilistiche mobili, nonché di dispiegare piccoli gruppi di marines su isole remote. La prima unità è stata attivata nel marzo 2022 presso la Marine Corps Base Hawaii e la seconda è stata istituita a Okinawa nel novembre dello scorso anno.

Questo ha messo in luce il tentativo degli Stati Uniti di adottare una strategia di dispiegamento delle proprie forze militari, dato che il comandante del Corpo dei Marines degli Stati Uniti ha confermato che il trasferimento dei Marines americani da Okinawa a Guam inizierà a dicembre.

Secondo quanto riporta l’NHK Work Japan: “Smith ha parlato di un piano per muovere circa 4.000 Marines da Okinawa a Guam basato su un accordo con il Giappone”.

Secondo quanto riferisce l’agenzia Ansa: “Il costo del trasferimento a Guam, dove sono iniziati i lavori di costruzione di Camp Blaz, è stimato in 8,7 miliardi di dollari, di cui fino a 2,8 miliardi saranno a carico del governo di Tokyo. La prefettura di Okinawa ospita oltre il 70% delle strutture utilizzate esclusivamente dalle forze armate statunitensi, nonostante rappresenti solo lo 0,6% della superficie totale del Giappone”.

Alcuni osservatori ritengono che lo spostamento delle forze militari statunitensi da Okinawa a Guam sia una ritirata strategica, che indica una mancanza di sicurezza a Okinawa.

Ma Zhang Junshe la vede diversamente. “Strategicamente, le forze armate statunitensi non si stanno ritirando da Okinawa; potrebbero ritirare le loro forze, ma alcune armi e la potenza di fuoco rimarranno sul posto. Da un lato, gli Stati Uniti stanno istigando i conflitti, dall’altro non vogliono che le loro forze subiscano perdite. Per questo motivo, stanno spingendo Paesi come le Filippine e il Giappone a essere saldamente legati alle loro navi da guerra come carne da cannone”, ha osservato Zhang.

Trasformazioni tattiche e nuovo ruolo dei Marines nel Pacifico

Il Corpo dei Marines degli Stati Uniti si concentra principalmente sulle operazioni anfibie, ma ora è necessario che il corpo subisca una trasformazione tattica verso le operazioni litoranee, enfatizzando l’integrazione terra-mare. Ciò comporterà di per sé cambiamenti significativi nelle funzioni del Corpo dei Marines, il che rappresenta una sfida considerevole, ha dichiarato un altro esperto militare cinese al GT, che ha richiesto l’anonimato.

Secondo quanto riporta questo lunedì da Alex Wilson su Stars and Stripes: “L’annuncio arriva meno di un anno dopo che, a novembre, i Marines hanno convertito il 12° reggimento di Okinawa nel 12° reggimento litoraneo dei Marines. Il 3° Reggimento Marine Littoral, il primo nell’Indo-Pacifico, è stato istituito nel marzo 2022.

L’iniziativa di ristrutturazione dei Marines, annunciata per la prima volta nel 2020, ha previsto un terzo reggimento nella regione e almeno dal 2023 ha considerato Guam come probabile sede, secondo un rapporto del Congressional Research Service del giugno 2023. Secondo il rapporto, i Marines considerano i reggimenti litoranei una componente chiave del loro progetto di transizione della Forza che enfatizza la guerra insulare e la manovrabilità marittima. I reggimenti sono generalmente composti da circa 2.000 Marines e devono essere in grado di dispiegarsi rapidamente “su isole, coste e posti di osservazione lungo i punti nevralgici”, pur essendo facili da mantenere, secondo il rapporto”.

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