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09/07/2025

Gli “sceicchi” di Hebron sconfessati dalla popolazione palestinese

Gli abitanti palestinesi della città di Hebron, nella Cisgiordania occupata, hanno sconfessato la proposta di cinque presunti “sceicchi” locali di recidere i legami con l’Autorità Palestinese (ANP) e di istituire un “emirato di Hebron” che riconosca lo Stato di Israele.

L’indignazione è stata scatenata da un articolo del Wall Street Journal (abbondantemente ripreso dai media israeliani e occidentali, ndr) che riportava che “cinque sceicchi” di Hebron avevano scritto una lettera al ministro dell’Economia israeliano Nir Barkat, sostenendo Israele come Stato ebraico e proponendo di stabilire un proprio emirato e di aderire agli accordi di normalizzazione con Israele. La lettera suggeriva inoltre la creazione di una zona industriale israelo-cisgiordana e prometteva “tolleranza zero per il terrorismo tra i lavoratori”.

“Accettare Israele come Stato ebraico va oltre quanto l’Autorità Palestinese abbia mai fatto, e spazza via decenni di negazionismo”, afferma l’articolo del quotidiano statunitense.

Secondo il Wall Street Journal, l’iniziativa è stata guidata da Wadee’ al-Jaabari, che i residenti della città e la sua leadership politica sostengono sia a loro sconosciuto, e sostenuta da “altri quattro importanti sceicchi di Hebron”.

I residenti palestinesi della città, compresi i membri della famiglia allargata di Jaabari, hanno condannato duramente la proposta, dicendo che i suoi autori non li rappresentano.

Il noto attivista e giornalista di Hebron, Issa Amro, ha affermato che la proposta e i suoi autori sono “invenzioni complete”.

“I cosiddetti ‘sceicchi di Hebron’ in questo articolo del WSJ sono una completa invenzione: figure anonime con zero presenza politica, posizione sociale, legami familiari e riconoscimento della comunità”, ha detto a Middle East Eye.

“Nessun media, nessun clan, nessuna fazione palestinese li riconosce perché semplicemente non esistono come attori sul campo. Questo non è giornalismo, è inventare ‘leader’ palestinesi per adattarli a una narrazione artificiale mentre i veri abitanti di Hebron subiscono l’occupazione”, ha aggiunto.

Anche le figure politiche locali hanno espresso sorpresa per il rapporto, osservando che gli autori della lettera non hanno alcuna influenza reale sulla città e che Jaabari in realtà vive a Gerusalemme.

La stessa famiglia di Jaabari ha rilasciato una dichiarazione denunciando il piano, affermando che “non rappresenta in alcun modo la posizione della nostra rispettata famiglia e non riflette la volontà dei suoi membri”.

“La famiglia Jaabari è sempre stata – e rimane – parte del tessuto nazionale palestinese, giustamente in lotta per la libertà e l’indipendenza. Respingiamo tutti i tentativi di normalizzare l’occupazione o di garantirle legittimità”.

La famiglia ha detto ad Haaretz che Jaabari “è noto per i suoi legami con i coloni e le istituzioni israeliane, che servono principalmente i suoi interessi personali e commerciali”, e che la sua iniziativa non gode di “alcun sostegno pubblico”.

In un post su X, Issa Amro ha affermato che il rapporto del WSJ “non nomina fonti verificabili e ignora strutture di potere documentate” e costituisce “un giornalismo incredibilmente povero o una deliberata disinformazione”.

“In un momento in cui Hebron affronta sfide molto reali – dall’espansione degli insediamenti alla chiusura militare – questa narrazione fittizia rende un grave disservizio sia ai lettori che ai palestinesi”, ha detto il giornalista palestinese.

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