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11/07/2025

Il killeraggio di Usa e Israele contro la Relatrice dell’Onu Francesca Albanese

Il governo degli Stati Uniti ha annunciato che imporrà sanzioni a Francesca Albanese, la relatrice speciale delle Nazioni Unite per i Territori Palestinesi a Ginevra. A farlo sapere è stato il segretario di stato Marco Rubio, criticando gli “illegittimi e vergognosi sforzi di Albanese per fare pressione sulla Corte Penale Internazionale affinché agisca contro funzionari, aziende e leader statunitensi e israeliani. Non tollereremo più la sua campagna di guerra politica ed economica”.

Sottoporre a sanzioni un esponente dell’Onu ha dell’assurdo e ne osteggia il lavoro per conto delle Nazioni Unite, ma ormai il genocidio a Gaza e la sua rete di complicità hanno superato tutte le linee rosse del lecito, dell’illecito e delle soglie dell’orrore.

Poco più di una settimana fa, proprio Francesca Albanese aveva reso pubblica una memorabile relazione nella quale chiamava in causa le aziende e le banche coinvolte o che traggono vantaggi dal genocidio in corso contro il popolo palestinese. Un J’accuse! che resterà nella storia e che ha fatto saltare i nervi di molti potenti.

Nel frattempo – e di concerto con quello USA – il governo israeliano ha scatenato una campagna di denigrazione contro Francesca Albanese sui motori di ricerca.

Se si cerca il nome Francesca Albanese su Google, il primo risultato sul motore di ricerca non è più Wikipedia ma è una pagina sponsorizzata da govextra.gov.il, un sottodominio del governo israeliano. Nel testo si legge: “Durante il suo mandato, Albanese ha ripetutamente violato i principi di imparzialità, universalità e integrità professionale, fondamentali per il suo mandato alle Nazioni Unite”.

Il giornale Fanpage rileva che consultando il portale Ads Transparency di Google, risulta che il dominio govextra.gov.il ha sponsorizzato la pagina contro Albanese per la prima volta il cinque luglio, poi l’ha aggiornata l’otto.

La stessa azione di pirateria era stata utilizzata dal governo israeliano contro l’Unrwa – l’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi in cui – digitando Unrwa su Google – compariva una pagina falsa gestita dal governo israeliano, ancora prima del sito ufficiale dell’agenzia dell’Onu.

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