A sessantacinque anni Nelson Campanioni è fiero di fare il contadino e
non vuole essere trattato da sognatore quando spiega che a Cuba
le città possono accogliere distese di orti. Campanioni è il segretario
esecutivo del Programma nazionale d'Agricoltura urbana e suburbana, “una
rivoluzione agroecologica” secondo lui, che consiste nel moltiplicare
le aree agricole e orticole in città, occupando anche i tetti dei
palazzi.
Lanciato nel 1997, il piano è uno dei pilastri della strategia di autosufficienza alimentare
del presidente Raul Castro. Interessa frutta, verdura, ma anche fiori,
piante d'appartamento e piante medicinali, come anche fertilizzanti
naturali, con un obiettivo preciso: produrre 300 grammi di verdure e 60
grammi di frutta al giorno per abitante, per 11,2 milioni di cubani. Ad
oggi non si è ancora raggiunto nemmeno il 10% di questo obiettivo, a
causa della siccità, della burocrazia e dell'embargo americano, come
sostiene Nelson Campanioni.
Con 10,5 milioni di tonnellate
di verdure prodotte nel 2010, il piano è comunque tornato al suo livello
del 2008, quando tre cicloni avevano devastato l'agricoltura cubana,
provocando più di un miliardo di dollari di danni. Per mancanza di
mezzi, la produzione si fa senza concimi e diserbanti chimici e a causa
dell'assenza di macchine agricole e di benzina, il cavallo e il bue
danno una mano per i lavori più pesanti. Si tratta dunque di 'biologico per necessità'.
“Tre
anni fa c'erano 50.000 fattorie, oggi sono 100.000 ed entro il 2015
speriamo di raggiungere quota 140.000”, spiega Companioni. A qualche
chilometro dall'Havana, Alamar con i suo palazzi in stile sovietico
accoglie una delle coltivazioni guida del progetto, gestita da
una cooperativa. Con i suoi undici ettari, produce ogni anno 400
tonnellate di frutta e verdura per i 100.000 abitanti della zona, una
periferia dormitorio della capitale cubana. La preoccupazione principale
dell'agronomo capo dell'azienda agricola è il divieto di vendere al di
fuori della zona di Alamar.
“Abbiamo bisogno di un sistema di commercializzazione
più dinamico” afferma il capo dell'azienda biologica di Alamar, che
ripone le sue speranza nel 6° congresso del Partito Comunista che a fine
aprile dovrà adottare le misure economiche lanciate dal governo.
Fonte.
L'autosufficienza alimentare ed energetica dovrebbero essere i pilastri fondanti di ogni programma di governo che si rispetti, altro che le liberalizzazioni di taxi e farmacie...
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