Nella regione russa di Belgorod, si segnalano due villaggi evacuati ieri sera a causa di un incendio scoppiato in un deposito di munizioni vicino al confine con l’Ucraina. “Un deposito di munizioni ha preso fuoco vicino al villaggio di Timonovo”, situato a meno di 50 chilometri dal confine ucraino, ha affermato in una nota il governatore regionale Vyacheslav Gladkov. Non sono state segnalate vittime, ma i residenti di Timonovo e del vicino villaggio di Soloti sono stati “trasferiti a distanza di sicurezza”, ha detto Gladkov, aggiungendo che le autorità stanno indagando sulle ragioni dell’incendio. Un video pubblicato sui social mostra una densa colonna di fumo nero. In un altro, si potevano vedere in lontananza diverse esplosioni in stretta successione. In questo caso le autorità russe non hanno accusato direttamente Kiev, come avvenuto anche in altri casi in cui si sono verificati incendi in depositi di munizioni.
Ieri sera le forze armate russe hanno abbattuto un drone vicino all’aeroporto di Sebastopoli, la principale città della Crimea e quartier generale della Flotta russa nel Mar Nero. “Secondo i dati preliminari, un drone è stato abbattuto vicino all’aeroporto di Belbek dai sistemi di difesa aerea. Non ci sono danni”, ha dichiarato su Telegram il governatore russo di Sebastopoli, Mikhail Razvojayev. In precedenza era stata attivata la difesa antiaerea nei pressi della città di Kerch, sempre in Crimea, da dove parte il ponte che collega la penisola alla Russia continentale identificato come un potenziale obiettivo per le forze ucraine qualora dovessero ottenere sistemi missilistici in grado di colpire a tale distanza.
Infine è stata una notte di tensione a Energodar dove le autorità di Mosca hanno denunciato nuovi attacchi ucraini. La situazione più rognosa è ancora quella che riguarda la centrale nucleare di Zaporizhzhia e la vicina città di Energodar, oggetto di nuovi attacchi condotti dalle forze armate ucraine secondo quanto riferito dalle milizie repubblicane del Donbass che controllano l’area. Vladimir Rogov, membro del consiglio principale dell’amministrazione regionale repubblicana di Zaporizhzhia, ha dichiarato che “il sistema di sicurezza della centrale nucleare è stata rafforzato, non posso rivelare tutti i dettagli. Siamo ben preparati poiché ci si può aspettare qualsiasi cosa dal regime di Zelensky”.
Un video fatto circolare dalla CNN mostra la presenza di camion militari russi parcheggiati sotto la sala turbine connessa a uno dei reattori della centrale nucleare ucraina di Zaporizhizia, controllata da marzo dalle truppe russe, non è chiaro però quando le immagini siano state girate. In esso – scrive la CNN – si vedono due file di camion militari russi, di cui sono visibili almeno cinque, uno dei quali con il simbolo “Z” dipinto sul cofano, parcheggiati nella sala turbine a circa 130 metri dal reattore nucleare corrispondente, uno dei sei della centrale.
Mosca ha finora detto che l’equipaggiamento militare presente nella centrale riguarda solo il servizio di guardia e ieri il ministero della Difesa russo ha detto che immagini satellitari confermano chiaramente che nella centrale “non sono presenti armi, specialmente quelle pesanti”.
“I preparativi del regime di Kiev per effettuare una provocazione di alto profilo presso la centrale nucleare di Zaporozhye durante la visita del Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres in Ucraina sono un ricatto nucleare”, ha dichiarato la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova durante una trasmissione televisiva. “Questa non è solo una provocazione, questo è ciò che abbiamo condannato come ricatto nucleare. E cos’altro è se non una provocazione di lunga data intorno a un impianto nucleare, una minaccia diretta al potere nucleare. Questo è certamente un atto di ricatto nucleare”.
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