Secondo i mass media italiani e occidentali, che hanno preso per buona la versione fornita dall’esercito israeliano, sarebbero stati i detriti di un missile palestinese a provocare le due esplosioni all’ospedale Al Ahly di Gaza. Tesi questa diffusa dal governo israeliano e sposata anche da quello statunitense. Il Washington Post ha interpellato esperti di sicurezza che sono giunti alla stessa conclusione: non ci sono prove di un bombardamento aereo israeliano sull’ospedale di Gaza.
A far chiudere il cerchio è arrivato l’ambasciatore israeliano presso la Ue e la Nato, il quale, opponendosi a qualsiasi indagine internazionale su quanto avvenuto a Gaza, conclude con un perentorio: “Spero che vi fidiate più di noi, un paese democratico, piuttosto che di una organizzazione terrorista”.
Tra i mass media occidentali, pochi ricordano che il 14 ottobre lo stesso ospedale era già stato colpito da un bombardamento provocando 4 feriti tra il personale sanitario. Non solo. Il giorno successivo l’esercito israeliano aveva chiamato il direttore dell’ospedale per dirgli che quello era stato solo un avvertimento e che dovevano procedere all’evacuazione dell’ospedale.
Ancora meno ricordano che, come denunciato dalla OMS, sono già una quarantina gli ospedali e i centri sanitari di Gaza presi di mira e colpiti dai bombardamenti israeliani. Insomma che si bombardi un ospedale non è affatto una eccezione, somiglia piuttosto ad una norma.
Sul bombardamento dell’ospedale Al Ahly di Gaza, sono completamente diverse da quelle israeliane le conclusioni a cui è invece arrivata l’inchiesta condotta dall’agenzia Sanad di Al Jazeera, la quale ha indagato sull’affermazione israeliana secondo cui il bombardamento dell’ospedale sarebbe stato il risultato di un errore di lancio di un razzo da parte della Jihad islamica palestinese e non il risultato dell’incessante bombardamento di Israele sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre.
L’indagine di Sanad ha analizzato filmati codificati nel tempo provenienti da diverse fonti, tra cui una trasmissione in diretta di un giornalista di Al Jazeera in quel momento.
Sono state analizzate anche le riprese in diretta di Gaza da Israele, che hanno chiarito che la trasmissione in diretta di Al Jazeera era in ritardo di 35 secondi.
L’indagine rivela che le dichiarazioni israeliane sembrano aver confuso le prove per costruire una storia secondo cui uno dei lampi registrati da diverse fonti era un lancio di un razzo palestinese.
Sulla base di un esame dettagliato di tutti i video, gli analisti del Sanad concludono che il lampo che Israele ha attribuito a un errore di lancio della Jihad islamica, era in realtà coerente con il sistema di difesa missilistica Iron Dome di Israele che intercettava un missile sparato dalla Striscia di Gaza e lo distruggeva a mezz’aria.
La Grande Menzogna
I commentatori filo-israeliani nei talk show italiani e occidentali nei dibattiti danno ormai come scontato che ci siano stati bambini israeliani “decapitati, sgozzati etc.” durante il blitz palestinese del 7 ottobre. Qualcuno aggiunge con non chalance anche di donne stuprate (cosa mai confermata ma data come assodata). Pochi rimettono in riga i portatori di questa narrazione che ha come unico obiettivo quello di dare legittimità alla “vendetta di Israele”.
Come avvenuto in altri casi (dalla Jugoslavia all’Iraq) che si tratti di false notizie emergerà magari dopo qualche anno, ma a quel punto la verità sarà irrilevante e lo shock emotivo funzionale alla guerra avrà già fatto i suoi danni. La cosa che colpisce è, ormai a distanza di quindici giorni, la perdurante nebulosità dei dati disponibili sulle vittime israeliane, sia in numeri dettagliati sia nella composizione (quanti sono i militari, quanti sono i civili, quanti sarebbero i bambini). In uno stato organizzato ed efficiente come Israele è una opacità che dovrebbe colpire.
Jamal Khani su Palestine Chronicle parla di “Grande Menzogna” e ricorda che le affermazioni sui “bambini israeliani decapitati” hanno continuato a riecheggiare su CNN, MSNBC, CBS, ABC e altri media occidentali, perpetuando la Grande Menzogna che alla fine è diventata una storia credibile. Il presidente degli Stati Uniti è arrivato persino ad affermare di aver visto immagini (inesistenti) di bambini israeliani decapitati. Inoltre, i media occidentali hanno diffuso altre falsità israeliane, tra cui accuse di stupri di donne durante il raid di Hamas.
Curiosamente, non una sola donna si è fatta avanti per sostenere queste affermazioni. In realtà, una donna che ha parlato alla TV israeliana ha descritto il trattamento rispettoso da parte dei combattenti di Hamas. I suoi resoconti, tuttavia, sono passati inosservati ai media occidentali poiché contraddicevano la mossa della Grande Menzogna.
I media occidentali si sono uniti alla Grande Menzogna quando hanno sfoggiato una presunta esclusiva della NBC di un documento “Top Secret” che apparentemente dettagliava i piani di Hamas per colpire le scuole elementari e i centri giovanili. Si noti la connotazione, scuole elementari, che implica ovviamente di rivolgersi ai bambini. Il documento in lingua araba è stato consegnato alla NBC dall’esercito israeliano.
È sconcertante come la NBC non abbia colto le evidenti incongruenze della Grande Menzogna prima di diffonderla in tutti i notiziari. Una svista evidente è stata che l’attacco, alle postazioni di guardia della più grande prigione a cielo aperto, è avvenuto di sabato quando le scuole non erano aperte (era festa). Anche se le scuole non fossero state in vacanza, l’attacco è iniziato all’alba, cioè quando le scuole e i centri giovanili sono chiusi.
Le “notizie esclusive” e la Grande Menzogna “top secret” sono state ripetute da tutti i telegiornali e riprese da un carosello di agenzie di stampa americane ed europee.
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