Il Comitato dei rappresentanti permanenti degli stati dell’UE ha rinviato la decisione sullo stop alla commercializzazione di automobili e furgoni alimentati a gasolio e benzina dal 2035. A renderlo noto è stata la presidenza del comitato sottolineando che stamattina non si pronuncerà sul regolamento sulle emissioni di CO2 di auto e furgoni nuovi.
Il punto all’ordine del giorno è stato rinviato dopo la decisione del Governo italiano di votare contro, seguito dalla Germania ma anche da Polonia e Bulgaria. Italia e Germania, due paesi in cui l’automotive è una industria cardine dei rispettivi sistemi economici, si sono dette contrarie al piano dell’UE per iniziare a eliminare gradualmente la produzione di auto con motore a combustione interna ritenuto a Bruxelles fondamentale per l’attuazione dell’Agenda Verde. Il piano, che nello specifico richiede alle case automobilistiche di raggiungere un obiettivo di emissioni zero entro il 2035, era stato provvisoriamente concordato l’anno scorso dagli Stati membri.
Nel giugno 2022 il Parlamento europeo aveva approvato la proposta della Commissione per auto e furgoni nuovi a emissioni zero entro il 2035. Il piano di riduzione delle emissioni avverrebbe gradualmente.
Il primo obiettivo è ridurre le emissioni medie delle auto del 55% entro il 2030 e del 100% entro il 2035, rispetto ai livelli del 2021. Mentre per i furgoni i livelli gli obiettivi sono stati fissati rispettivamente al 50% e al 100%. Questo significa che dal 2035 tutte le auto e i furgoni di nuova immatricolazione non dovranno produrre emissioni di CO2, mentre i veicoli già immatricolati potranno circolare fino a fine vita.
L’Unione europea è la terza produttrice mondiale di CO2 e solamente le automobili rappresentano il 12% di tutte le emissioni, mentre l’intero settore dei trasporti è responsabile di un quarto del totale.
“La Commissione Europea preferirebbe consentire solo veicoli alimentati a batteria. Noi la pensiamo in modo diverso”, ha dichiarato il ministro dei trasporti tedesco Volker Wissing. Il ministro dell’Ambiente italiano Gilberto Pichetto Fratin, aveva già annunciato il voto negativo dell’Italia alla vigilia della riunione del Comitato UE.
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