Sono morti i due soldati israeliani, rimasti feriti gravemente questa mattina in uno scontro a fuoco con tre combattenti palestinesi nella Spianata delle Moschee a Gerusalemme. Un altro poliziotto israeliano è rimasto ferito.
Gli assalitori, sarebbero arabo-israeliani. Secondo la polizia israeliana i tre uomini che hanno condotto l’attacco avevano tra 19 e 29 anni ed erano originari della città settentrionale di Umm al-Fahm, vicino Haifa. I loro nomi sono Muhammad Ahmad Muhammad Jabarin, 29 anni, Muhammad Hamid Abd al-Latif Jabarin, 19 anni, Muhammad Ahmad Mufdal Jabarin, 19 anni.
“Un attacco di questo genere sul Monte del Tempio è un evento estremamente grave, con serie implicazioni in ambito diplomatico e internazionale”, ha dichiarato il commissario capo della polizia israeliana Roni Alsheich.
Dopo la sparatoria la zona è stata evacuata e transennata e la preghiera del venerdì è stata cancellata. “E’ stata decisa la chiusura – ha dichiarato il premier israeliano Netanyahu presiedendo una riunione di emergenza – per motivi di sicurezza. Saranno condotte ricerche per assicurarsi che non ci siano altre armi sul Monte del Tempio”.
Sul versante palestinese, sulla sua pagina Facebook, l’organizzazione Al Fatah ha scritto: “Chiediamo al nostro popolo di andare alla moschea di al-Aksa, pregare e rompere l’assedio israeliano che mira a cambiare i siti storici della città santa, giudaizzandoli”. Anche il Gran Mufti di Gerusalemme, Muhammed Hussein, ha esortato i fedeli musulmani a recarsi al Monte del Tempio nonostante la chiusura temporanea decretata dalla polizia per la durata delle indagini.
Sami Abu Zouhri, portavoce di Hamas, ha dichiarato su Twitter che “l’operazione di Gerusalemme è una risposta alla dissacrazione da parte israeliana della moschea di al-Aqsa”. La Jihad Islamica palestinese ha elogiato “l’eroico attacco”.
Ieri, in un blitz nel campo palestinese di Jenin i soldati israeliani sono stati uccisi due giovanissimi palestinesi, un terzo è rimasto ferito.
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