Questo articolo compare in contemporanea su Contropiano e L’Antidiplomatico.
C’è da rimanerci basiti. Quasi secchi a leggere il titolo del giornalista di Bloomberg Noris Soto riportato dal quotidiano nord-americano Chigaco Tribune. “Meritano tutti di morire: militanti oppositori di Caracas giurano di prendere le armi”. Il riferimento è ai terroristi, in Italia da mesi descritti come “manifestanti pacifici” che stanno spargendo morte, violenza e distruzione nei quartieri ricchissimi di Caracas, capitale del Venezuela.
C’è da rimanerci quasi secchi perché dopo tre mesi è la prima volta che finalmente qualcuno in questa parte del mondo inizia ad aprire gli occhi e descrivere per quello che veramente è la destra venezuelana.
Le grandi corporazioni dell’informazione italiana hanno costruito l’immagini di “manifestanti pacifici”, con la stessa operazione alla Goebbels con cui hanno cercato di trasformare in “ribelli moderati” i terroristi in Siria, per giustificare l’intervento armato di turno e destituire un governo che, come quello di Damasco, non si piega alle logiche imperiali dell’occidente.
Nell’articolo di Soto, che consigliamo di leggere per la sua interezza, si riporta la testimonianza di un oppositore che ammette candidamente come la situazione sia “sfuggita di mano” e settori sempre più ampi della popolazione chiedono disperatamente la pace.
“Era in una cantina tranquilla e umida a nord ovest di Caracas, dove decine di giovani siedono sul pavimento e assemblano le loro armi.”, scrive Soto. “Tutti meritano di morire,” gli dichiara uno dei terroristi che prepara le molotov, riferendosi alle forze di sicurezza venezuelane.
Poi le minacce diventano realtà. Sono oltre cento i lutti delle famiglie venezuelane dall’inizio di questa nuova ondata di proteste violente con l’obiettivo golpista contro il legittimo governo di Caracas.
“Gli attivisti mascherati lanciano le loro bombe carte, rocce, vasi pieni di feci, qualunque cosa possano trovare. Distruggono edifici, uffici, negozi e bloccano le strade”, prosegue Soto, il giornalista che ha il coraggio di rompere l’omertà in occidente su quello che sta accadendo in Venezuela. Complimenti al suo coraggio.
“Non sappiamo esattamente come controllarli e abbiamo paura di quello che possa accadere dalle loro mani. Temo che possano rovinare la nostra lotta”, ha dichiarato a Soto il deputato dell’opposizione Angel Alvarado, un vecchio nemico di Maduro e del suo predecessore Hugo Chavez. “Sono molto radicali. Sono un pericolo”.
Soto li descrive come “agitatori vestiti con caschi da moto, occhialini di nuoto e maschere anti gas, alcuni portano degli scudi fatti di antichi simboli”.
“Siamo disposti a impugnare le armi per affrontarli da uguali”, prosegue uno di loro al giornalista.
Il Chicago Tribune, in modo incredibile pensando alle menzogne di Repubblica, Corriere e fake media italiani vari di questi mesi, ricorda anche gli innumerevoli richiami al dialogo e alla pace del Presidente Nicolas Maduro, che, proprio di fronte a questa escalation di morti e violenze ha proposto l’Assemblea Costituente il prossimo 30 luglio. “Quello che stiamo decidendo qui è la pace o la guerra, la violenza o l’Assemblea Costituente”.
E poi conclude con questa testimonianza: “Indossano le maschere, esattamente come i delinquenti saccheggiano negozi. I criminali in questo modo possono sfruttare il caos nelle strada”, ha detto a Soto Fernando Fernández, titolare di un negozio di liquori a Caracas. Una dozzina di loro ha rotto la finestra della sua attività lo scorso venerdì e ha preso tutto il liquore. “Questa è la prima volta che succede qualcosa del genere”, ha detto. “Non sono la resistenza, sono teppisti”. Chapeau. Se solo in Italia esistessero giornalisti con il coraggio di Soto...
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