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20/06/2025

Nascondere i danni della guerra. Israele vieta trasmissioni di agenzie e televisioni straniere

Il quotidiano Times of Israel riferisce che la polizia israeliana ha interrotto giovedì mattina la trasmissione di diverse agenzie di stampa straniere che riferivano dai siti di impatto dei missili iraniani sulle città israeliane.

Il filmato di una agenzia – che secondo la polizia ha rivelato “luoghi precisi” – era apparentemente utilizzato dalla rete di notizie Al Jazeera, vietata in Israele dalla scorsa estate.

Un portavoce della polizia ha detto che le unità di pattuglia sono state inviate per agire “contro le agenzie di stampa utilizzate da Al Jazeera per trasmettere contenuti non autorizzati e illegali”

Sempre il Times of Israel riporta che nel filmato dell’azione della polizia condiviso dal Ministero della Sicurezza Nazionale, si vede un ufficiale che ordina a un cameraman di consegnare il suo dispositivo di registrazione.

Il cameraman resiste e gli si sente dire in ebraico: “Ti stanno vedendo alla CNN, ti vedono alla BBC, ti vedono in tutto il mondo, quindi calmati per un secondo”. Il cameraman chiede all’agente di parlare con il portavoce della polizia e aggiunge che non può farci niente se altri canali stanno usando la sua trasmissione.

La decisione è stata presa “in conformità con la politica del ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir e sotto la direttiva del commissario di polizia Danny Levy”, afferma un portavoce della polizia.

All’inizio di questa settimana, la polizia ha fatto irruzione negli uffici delle troupe televisive straniere dopo aver trasmesso gli impatti dei missili nell’area di Haifa, dove gli sbarramenti avevano preso di mira strutture sensibili.

Ben Gvir si è impegnato a reprimere i media stranieri che trasmettono i luoghi degli impatti dei missili.

“Le trasmissioni che mostrano esattamente dove atterrano i missili sullo Stato di Israele sono un pericolo per la sicurezza dello Stato”, ha detto martedì da un punto di impatto missilistico a Petah Tikva. “Mi aspetto che chiunque lo faccia sia trattato come qualcuno che danneggia la sicurezza dello Stato”.

Le autorità israeliane hanno cercato di limitare le informazioni sui luoghi di impatto che sostengono possano essere utilizzate dall’Iran per puntare meglio i suoi missili, ma l’argomentazione è semplicemente illogica (i missili sono già arrivati sul bersaglio, se non abbattuti prima). Più probabile che si voglia invece evitare di “deprimere” la propria popolazione, abituata ad un propaganda che descrive Israele come “invulnerabile”.

La televisione Al Jazeera riferisce che l’Iran ha lanciato il più grande lotto di razzi e droni verso vaste aree di Israele, in 48 ore, ferendo almeno 137 persone e causando una distruzione diffusa all’interno di Tel Aviv. 

Uno dei razzi ha colpito l’ospedale Soroka di Beersheva, che lavora per curare i soldati feriti a Gaza, e ha causato il crollo completo di un edificio, secondo i media israeliani. L’agenzia di stampa statale iraniana ha riferito che l’obiettivo dell’attacco missilistico su Beersheva era il quartier generale dell’Idf, confinante con l’ospedale, che è stato danneggiato dall’esplosione.

I missili iraniani hanno colpito diversi obiettivi nelle città di Tel Aviv, Ramat Gan, dove l’edificio della borsa israeliana è stato danneggiato, Holon e Beersheba. Il canale israeliano Channel 12 ha riportato le prime notizie di vittime dirette nella Grande Tel Aviv e il suono di enormi esplosioni, e la casa del membro del Likud ed ex ministro dell’ambiente Danny Naveh è stata colpita.

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