Tecnicamente si chiama double tap, letteralmente “doppio tocco”, praticamente doppia strage. È una tecnica genuinamente terroristica. È stata usata in Irlanda, in Afganistan, in Iraq, Siria e dai narcos in America Latina per “ottimizzare” le vittime.
Consiste nel collocare due ordigni esplosivi, l’uno vicino all’altro. Una volta esploso il primo, nel momento in cui i soccorritori si avvicinano ai morti e ai feriti, si fa brillare il secondo che fa strage di chi corre in aiuto e dei superstiti della prima detonazione.
L’IDF ha usato questo sistema contro l’ospedale Nasser di Khan Younis, a sud della Striscia di Gaza, lanciando prima uno e poi un altro drone, che hanno fatto strage di medici, paramedici e giornalisti, gli obiettivi preferiti degli israeliani: finora a Gaza sono stati uccisi 1.200 operatori sanitari e 273 operatori media.
La meccanica dell’omicidio dei cinque giornalisti al Nasser Hospital, appartenenti a Reuters, Associated Press, Al Jazeera e Qud Feed Network – agenzia palestinese – non lascia spazio a ipotesi di tragica casualità. L’annunciata inchiesta è una beffa vieppiù insopportabile.
D’altra parte, colpire l’ospedale di Nasser di Khan Younis è la chiara minaccia di morte per i gazawi spinti verso il sud della Striscia dall’attuale invasione di Gaza City.
“Israele esprime profondo rammarico per l’incidente”, ha detto il cosiddetto “ufficio di Netanyahu”, il quale ha così confessato l’ennesimo crimine di guerra di cui si sono macchiati lui, il suo partito, il suo governo, che continua a godere della più sfacciata complicità degli USA e dei paesi della UE, Italia compresa.
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento