Dopo la "scoperta" che con il rigassificatore offshore la bolletta del gas sarà più cara, che le assunzioni riguarderanno soprattutto lavoratori provenienti da fuori Livorno e che se l'impianto resterà inattivo i profitti della OLT verranno garantiti con soldi pubblici, ecco un altro esempio di come il mostro marino offshore stimolerà l'economia del nostro territorio. L'articolo, tratto da La Nuova Ferrara, parla della "sparizione" del pesce nella zona circostante il rigassificatore di Porto Viro (nella foto a fianco) a partire dall'entrata in funzione dell'impianto. Pura coincidenza naturalmente. (red.).
«Da due anni i pesci sono scomparsi»
di Samuele Govoni
PORTO GARIBALDI. Da due anni per i pescatori di Porto Garibaldi qualcosa è cambiato. Il pesce è calato in maniera impressionante anzi, seguendo le parole dei pescatori: non ce n’è più. Ariberto Felletti svolge la professione da 23 anni e da giugno scorso è anche presidente della Cooperativa della piccola grande pesca e parla a nome di tutti i 130 soci quando dice che il peggioramento dell’attività coincide proprio con l’entrata in funzione del rigassificatore di Porto Viro in provincia di Rovigo. «Abbiamo cercato di fare luce su questa problematica ma nessuno ci ha presi sul serio - afferma Felletti - Eravamo in contatto con l’Unimar di Roma (Consorzio che associa i centri di ricerca del settore della pesca ed acquacoltura, ndr) ma anche da loro non abbiamo ricevuto riscontri concreti». Nel 2010 è stato installato e messo in funzione nelle acque dell’alto Adriatico, precisamente al largo di Porto Tolle, dalla società Adriatic Lng un rigassificatore “a ciclo aperto” che provvede alla rigassificazione del gas metano liquefatto utilizzando il sistema del recupero di calore dell’acqua di mare per sottrazione. In altre parole, preleva l’acqua del mare alla temperatura ambiente la restituisce clorata a temperature inferirori. Ed è proprio questo sistema che, secondo la Cooperativa della piccola grande pesca (fondata nel 1963), sta alterando il già precario equilibrio delle acque, facendo allontanare i pesci. «Nel Veneto a seguito dell’entrata in funzione di questa apparecchiatura - prosegue il presidente - è stato dato un incentivo ma noi non abbiamo ricevuto nulla e in più non riusciamo nemmeno a pescare». Traspare netta e delineata dalla voce di Felletti la preoccupazione per un mercato sempre più difficile e «mai così compromesso».
Il rigassificatore dista una trentina di chilometri da Porto Garibaldi e il suo ampio raggio di azione, di cui il nome “a ciclo aperto” potrebbe già essere un valido indicatore, sembrerebbe allontanare tutti i pesci dalle acque comacchiesi. «Non abbiamo la certezza che sia questa la motivazione ma abbiamo buone ragioni per crederlo. Sono tanti i punti che coincidono. Vorremmo che ci venisse riconosciuta un po’ di attenzione, che ascoltassero e prendessero atto delle nostre difficoltà perché così - chiude - non è più possibile andare avanti».
Ad aumentare il disagio il tempo inclemente delle ultime settimane che ha impedito l’uscita in mare, costringendo i pescatori ad un riposo malvoluto e forzato.
Fonte: http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2013/04/03/news/da-due-anni-i-pesci-sono-scomparsi-1.6811750
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