Il tribunale ha stabilito che l’autorità non può più classificare l’associazione come “estremista di sinistra”. La Masch aveva fatto ricorso contro la sua menzione nel rapporto del Verfassungsschutz del 2021, che le aveva fatto perdere lo status di organizzazione no-profit. Chi era presente in aula racconta che si respirava un’euforia cauta, una rara sensazione di vittoria politica.
Ma ora emerge che questa vittoria potrebbe rivelarsi un boomerang, una minaccia per tutti i circoli marxisti in Germania. Il problema sta nelle motivazioni scritte della sentenza, pubblicate il 10 luglio. Sebbene il tribunale confermi la decisione a favore della Masch, definendo illegale la sua inclusione nel rapporto, lo fa con un ragionamento inquietante:
«L’attività del ricorrente, centrata sulle teorie di Karl Marx, è in linea di principio in contraddizione con l’ordine democratico-liberale».Marx = nemico della Costituzione?
Fondata nel 1981, la Masch è nota soprattutto per i suoi gruppi di lettura de “Il Capitale“, ma organizza anche dibattiti e pubblica libri, spesso in collaborazione con l’Università di Amburgo. Si definisce “non dogmatica” e legata alla tradizione delle scuole operaie marxiste.
Il Verfassungsschutz la sospettava di legami con il Partito Comunista Tedesco (DKP), ma il tribunale ha respinto questa accusa, osservando che solo uno dei 26 membri attuali è iscritto al partito.
Tuttavia, la sentenza scritta va oltre: dichiara incompatibile con la Costituzione tedesca lo studio del marxismo. Il tribunale sostiene che:
«La teoria sociale di Marx è in conflitto con i principi fondamentali della democrazia liberale».Un passaggio assente nella sentenza orale di aprile, e che ora rischia di criminalizzare chiunque legga Marx.
Un pericolo per tutti i circoli marxisti
L’avvocato Ridvan Ciftci, che ha difeso la Masch, accusa il tribunale di imprudenza:
«Sta dicendo: se un gruppo studia principalmente Marx, è di per sé anti-costituzionale. Nel caso della Masch, è accettabile solo perché sono pochi e pacifici».Una logica che potrebbe trasformare ogni circolo di lettura in un bersaglio del Verfassungsschutz. Un paradosso, visto che altri tribunali (come quello di Berlino, in una recente sentenza sulla rivista “Junge Welt”) hanno stabilito che l’orientamento marxista non implica automaticamente un’intenzione eversiva.
Marx frainteso?
Il tribunale di Amburgo insiste sul concetto di “dittatura del proletariato”, ritenendolo intrinsecamente anti-democratico. Ma Michael Hopp, membro della Masch, ribatte:
«Il tribunale tratta Marx come se avesse scritto ieri. Ignora che il suo pensiero è un’analisi storica, non un manuale per la rivoluzione».Inoltre, il verdetto solleva una questione più ampia: la Costituzione tedesca impone il capitalismo? La Masch, citando il politologo Wolfgang Abendroth, sostiene che la Legge fondamentale sia neutra in materia economica – ma il tribunale respinge questa tesi.
Cosa succede ora?
La Masch valuta un appello, ma intanto organizza quello che sa fare meglio: un dibattito pubblico. Restano domande aperte:
– Un corso universitario su Marx è ora sospetto?
– Cosa si intende esattamente per “atteggiamento combattivo”?
– La critica radicale al sistema è di per sé anti-costituzionale?
Una cosa è certa: la caccia alle streghe contro il marxismo è tornata. E questa volta, ha il sigillo di un tribunale.
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