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21/07/2014

Iran - Aiea: “Diluite tutte le scorte di uranio arricchito”

L’Iran ha diluito tutto l’uranio altamente arricchito in suo possesso: lo ha dichiarato ieri l’Agenzia internazionale per l’Energia atomica (Aiea) incaricata delle ispezioni nei siti nucleari della Repubblica islamica. La notizia è giunta ieri, il giorno dopo la firma dell’accordo tra Teheran e le potenze del 5+1 (Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna + Germania) per un prolungamento dei negoziati fino al prossimo 24 novembre.

Secondo il rapporto dell’Aiea diffuso ieri dall’Afp, l’Iran aveva più di 200 chilogrammi di uranio arricchito al 20 per cento – vicino, quindi, al livello necessario per costruire un ordigno nucleare – quando ha sottoscritto l’accordo provvisorio di avvio ai negoziati con le potenze del 5+1 lo scorso novembre. A maggio, nel suo rapporto mensile l’Aiea rendeva noto che l’Iran possedeva ancora 40 chili di uranio altamente arricchito. Oggi tutto lo stock è stato convertito o diluito.

I negoziati sul nucleare dovevano terminare il 20 luglio con un accordo definitivo sul programma nucleare iraniano ma, come riferisce la Casa Bianca in un comunicato stampa, nonostante i progressi significativi rimangono “alcune reali lacune”: si tratta dell’arricchimento dell’uranio, che Washington e Tel Aviv vorrebbero azzerare del tutto, mentre la Repubblica islamica rifiuta di chiudere un programma che definisce “a scopo puramente energetico”. ”Questa estensione – si legge ancora nel comunicato stampa diffuso dalla Casa Bianca – ci permetterà di continuare i negoziati, garantendo al contempo che l’avanzamento del programma nucleare iraniano rimanga interrotto durante i negoziati”.

Quanto al decongelamento dell’embargo economico nei confronti dell’Iran durante il prolungamento dei negoziati, il segretario di Stato americano John Kerry ha detto che le sanzioni sui proventi del petrolio e altre fonti di reddito sarebbero ancora in atto, anche se l’Iran otterrebbe 2,8 miliardi dollari in beni che erano stati congelati negli Stati Uniti. ”Sia chiaro – ha detto Kerry in un comunicato – l’Iran non avrà più soldi durante questi quattro mesi di quelli che ha avuto nel corso degli ultimi sei mesi, e la stragrande maggioranza delle sue entrate petrolifere congelate resterà inaccessibile”.

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