Si allarga – a Napoli e nell’area metropolitana – la preoccupazione circa la possibilità che l’unica Azienda Partecipata di diritto pubblico (l’ABC, Acqua Bene Comune) del Comune di Napoli venga spinta nelle spire della privatizzazione e della ristrutturazione antisociale.
Dopo la denuncia, ad opera dei compagni che animano il Controsemestre Popolare nella quale è stato reso noto che la Giunta Comunale di Napoli ha approvato una delibera in cui si mette mano, con intento privatistico, allo statuto di questa Azienda, si sta delineando un arco di forze politiche e sociali che intendono sventare questo autentico colpo di mano che aprirebbe il varco ai poteri forti che, da tempo, ambiscono a mettere le loro mani sulle Aziende partecipate del Comune e sull’intero sistema dei servizi a rete.
Già la presa di posizione del Consigliere Pietro Rinaldi ha contribuito alla rottura del silenzio istituzionale, mettendo a nudo le modalità occulte e perniciose con le quali è stata approntata questa pericolosa Delibera di giunta.
Registriamo ora un comunicato del gruppo consiliare della Federazione della Sinistra, scaturito dopo un incontro con i compagni della campagna del Controsemestre Popolare e del sindacalismo conflittuale, che riportiamo integralmente:
Acqua pubblica: De Magistris non tradisca le ragioni degli italiani
La Giunta De Magistris il 19 giugno ha votato una delibera (423) che cambia lo statuto dell’ABC prevedendo, all’art. 40, tra gli atti fondamentali da sottoporre al Consiglio Comunale, la costituzione di società di capitali e l’assunzione di partecipazioni.Intanto, sempre su sollecitazione della nostra denuncia pubblica, oggi pomeriggio si riuniranno i vari comitati e le associazioni che, a vario titolo, hanno contribuito alla vittoria del Referendum contro la privatizzazione dell’acqua per decidere, unitariamente, le prossime iniziative di mobilitazione per reclamare il ritiro immediato della Delibera dell’amministrazione comunale di Napoli e l’opposizione ad ogni tentativo di dismissione e svendita di ciò che residua del patrimonio e dei servizi pubblici.
Queste affermazioni tradiscono innanzitutto lo spirito di milioni di italiani che nel 2011 si sono espressi, inequivocabilmente, a favore dell’acqua pubblica, bene fondamentale per l’umanità.
Più di 27 milioni di italiani, il 54%, ha dato mandato alla politica affinché l’acqua non fosse commercializzata e garantita a tutti.
Questa delibera, che a breve dovrà trovare i voti del Consiglio Comunale, va immediatamente ritirata poiché, oltre a tradire il quesito referendario, viola il principio della neutralità delle scelte delle forme gestionali pretese proprio dall’UE. Si ripropone, surrettiziamente, solo la forma della privatizzazione. E’ politicamente inaccettabile proporre, in sordina e nella calura estiva, un principio statutario che lascia aperta la via della privatizzazione del ciclo idrico integrato.
La Federazione della Sinistra chiede al sindaco De Magistris la modifica della delibera con l’eliminazione delle lettere f) e g) dell’art. 40 dello statuto ABC.
La Federazione della Sinistra continuerà il confronto con i movimenti e le forze sociali che in questi anni hanno difeso l’acqua pubblica al fine di scongiurare ogni possibilità di ritorno al passato che non tenga conto della volontà referendaria.Il Presidente - Amodio Grimaldi
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