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19/07/2014

Sudafrica - "Con Gaza, come vorrebbe Madiba"

di Rita Plantera

In occasione del Nelson Mandela International Day in migliaia si sono riuniti ieri a Johannesburg davanti all’ambasciata israeliana per una manifestazione organizzata dal movimento Boycott, Divestment and Sanctions South Africa (Bds).

La nota frase del primo presidente sudafricano nero – icona mondiale della lotta all’apartheid – “Sappiamo fin troppo bene che la nostra libertà è incompleta senza la libertà dei palestinesi” è stato lo slogan sia del movimento Bds sia dell’Anc Youth League Western Cape (Ancyl), l’ala giovanile dell’African National Congress (Anc) nella provincia del Western Cape che ha rinviato la sua manifestazione a Cape Town alla prossima settimana davanti alla South African Zionist Federation dopo che il comune gli ha negato l’autorizzazione per oggi.

Entrambe le organizzazioni hanno voluto celebrare la giornata istituita dall’Onu nel 2009 per onorare il leader sudafricano, scomparso il 5 dicembre scorso all’età di 95 anni, richiamandosi alla solidarietà più volte fortemente espressa da Mandela per i popolo palestinese.

“Continuiamo a chiedere l’espulsione dell’ambasciatore israeliano dal Sud Africa, una decisione in cui sosterremo prontamente il nostro governo – insieme virtualmente con la quasi totalità della società civile del Sud Africa”, ha dichiarato alla stampa locale Muhammad Khalid Sayed dell’Ancyl che ha anche invitato governo e politici “a rimanere fedeli” alle politiche dell’Anc adottate a Mangaung, Polokwane e in varie altre conferenze  a sostegno della lotta palestinese contro l’apartheid israeliano.

Il Bds South Africa ricorda come “Nelson Mandela era ben noto per il suo internazionalismo e il sostegno di lunga data al popolo palestinese. Mandela ha visitato il suo stretto alleato, il leader palestinese Yasser Arafat, in diverse occasioni, tra cui una volta nella Striscia di Gaza (attualmente bombardata da Israele), dove ha detto: “Le storie dei nostri due popoli, palestinese e sudafricano, trovano corrispondenza in modi così dolorosi e struggenti”.

Mercoledì scorso (a seguito delle dichiarazioni del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che annunciava di voler intensificare l’offensiva contro Hamas) il deputato dell’Economic Freedom Fighters (Eff) Magdalene Moonsamy aveva chiesto al governo sudafricano di espellere l’ambasciatore di Israele in Sud Africa e di ritirare il proprio da Israele. Sostenendo “Abbiamo intenzione di andare a Gaza… ci impegniamo nella solidarietà con il popolo di Gaza”, davanti a una folla riunitasi di fronte al Parlamento sudafricano a Città del Capo con striscioni che scandivano slogan come “Free, free Palestine”, “Viva Palestine, Viva Hamas”, “Netanyahu: un clone di Hitler” e “Israele dovrebbe essere spazzato via dalla carta geografica”.

A esprimere quantoConfina con l’insopportabile pensare a un 18 luglio in assenza di Madiba” è stato Desmond Tutu, che ha aggiunto: “C’è un vuoto nei nostri cuori e nel nostro mondo. Il Mandela Day ci da l’opportunità di fare cose concrete per contribuire a colmare questo vuoto, di metterci momentaneamente nei panni di Madiba e continuare il suo lavoro”. E ancora: “È chiamata Terra Santa. È una terra speciale per Dio. La nostra libertà non vale davvero molto e la libertà dei palestinesi sarà la vera libertà degli israeliani…”.

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