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05/02/2013

Crollano le borse, tutti dicono "è Berlusconi"

Un anticipo di quel potrebbe accadere se l'omino di Arcore dovesse ingarbugliare ancora la politica italiana? Forse non solo questo, ma certo che il Cavaliere ci mette del suo...


Un crollo del 4,5% a Milano non è proprio cosa di tutti i giorni. Ma non è un tracollo soltanto italiano: in flessione di oltre il 3% anche Madrid, sui timori legati allo scandalo sui presunti pagamenti illegali al premier spagnolo Mariano Rajoy e al suo partito. Ma non ci si può fermare neppure alla sola Spagna, perché Francoforte perde il 2,4%, Parigi va sotto del 2,9 e Londra lascia a terra l'1,5% dopo aver annunciato che sarà ripristinata in qualche modo la separazione tra banche di investimento e banche commerciali.
C'è insomma qualche problema europeo e globale che va oltre le questioni di casa nostra, ma che in casa nostra diventa più tragico e devastante.
Il caso MontePaschi, già da solo, era stato molto depressivo per Piazza Affari. Ma lo spread quasi non si era mosso. Del resto, non ci sarebbe stato motivo, dal punto di vista dei mercati finanziari. Una banca privata magari può fallire, ma questo non influenza la sorte del debito pubblico di un paese (fino a che il governo non decide di regalare soldi alla banca; cosa che per ora non è avvenuta).

Ma ci sono altri indizi. Mediaset è crollata del 6,27%, a causa anche dei dati negativi sugli ascolti di Telecinco arrivati dalla Spagna. Il Wall Street Journal non ha dubbi e mette Berlusconi sul banco degli imputati: le sue promesse elettorali, e la sua rimonta nei sondaggi, seminano incertezza tra "gli investitori". Perché - anche se tutti conoscono bene le sue capacità di mentire - se dovesse andare al governo chi promette di restituire l'Imu e realizzare un "condono tombale" sulle tasse fin qui evase - il tracollo finanziario dello Stato italiano viene dato comunque per certo. Il Tesoro dovrebbe infatti pagare interessi sul debito pubblico molto più alti, proprio nel momento in cui andrebbe applicato il Fiscal Compact, che comprimerà spaventosamente la spesa pubblica, quindi il Pil e la capacità economica del paese.

Lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti è tornato quindi oltre quota 280, 14 punti in più rispetto al livello di chiusura di venerdì.
Se è un anticipo, il sequel sarebbe un incubo mai visto prima al cinema...

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