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22/02/2013

Grecia: un'occhiata a ciò che succede davvero

E' curiosa questa faccenda delle notizie dalla Grecia. Da una parte ci si affida a telefonate internazionali come se la Grecia fosse zona di guerra tipo Afghanistan, dall'altra si scrivono articoletti terra terra in cui si rifrigge la storiella che "i greci hanno vissuto al di sopra delle loro possibilità" e "hanno truccato i conti" e che tutto il resto sono bufale. Che serietà.

Se voglio sapere cosa sta succedendo in Grecia, intendo semplici fatti e non analisi, comincio da dove si comincia sempre, leggendo il giornale. Non è difficile, perché non bisogna farselo mandare da Atene col ponte aereo o col cargo battente bandiera liberiana: basta un clic su Internet. A scanso di equivoci, ho scelto il giornale più plain vanilla possibile, ovvero l'Ekathimerini di Herald Tribune: né sovversivo, ma neanche troppo eurista. Ecco allora qualche notizia dalla Grecia.

- Le cose non migliorano: si prevedono ulteriori aumenti di tasse e nuove misure strangolatorie.

- Le cose non migliorano: bisogna svendere tutto. Le Poste, il gas, i gasdotti, porti, aeroporti, autostrade, spazi commerciali, turistici, insomma tutto. (Questo all'Herald Tribune sembra piacere molto)

- Scioperi continui: tutti i servizi bloccati domani per l'ennesimo sciopero generale. Giovedì silenzio della stampa e di tutti i media.

- Supermercati. No, non siamo ancora agli assalti. La stampa nota invece che i cittadini aumentano gli acquisti di prodotti da discount. Non esattamente l'apocalisse.

- Ricordate il caso delle miniere d'oro? I ribelli non demordono. 50 attivisti hanno assaltato il sito e dato fuoco a strutture e veicoli.

- Un cul de sac la situazione dei proprietari di case. Soffocati dalle tasse, non riescono a vendere perché il mercato è crollato e non riescono ad affittare a prezzi congrui.

- Il problema dei riscaldamenti si estende alle scuole. In Gran Bretagna gli studenti raccolgono fondi da mandare ai loro compagni di Atene.

Se poi vi interessa sapere cosa pensa un giornalista greco della vicenda della distribuzione di frutta, leggetevi questa bella riflessione. Di gran lunga più istruttiva dei deliri di casa nostra.

Non dobbiamo rifiutare quelle immagini né dobbiamo interpretarle nel modo sbagliato. Invece, guardiamole come un presagio di cosa potrebbe accadere e come una pietra miliare: cioè la linea oltre la quale non esiste più tolleranza, non esiste dignità e comportamento razionale. Quelle mani alzate ci dicono che i cittadini della Grecia sono a rischio di oltrepassare quella linea.

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