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27/02/2013

"Un voto contro l'austerità", riesce a dirlo il Financial Times ma non Il Manifesto

Quando si dice che i media italiani vivono in un mondo a parte anche parlando del nostro paese. Il Financial Times, che è locato a Londra, è riuscito a dire che si tratta di un voto contro l'austerità. Non ci voleva molto a capirlo non diciamo da Londra ma anche da Auckland. Nessuna testata in Italia è riuscita a centrare un titolo del genere, semplice quanto persino dovuto. Non c'è riuscito neanche il Manifesto che, al massimo, si è limitato a ricordare che assieme al Pd alla coalizione partecipa anche Sel (omettendo il dettaglio che Vendola ha perso persino in Puglia).
I media italiani continuano, anche in queste ore, a ripetere il vuoto mantra della governabilità e della ingovernabilità. Dimenticando, ed omettendo, che con la governabilità pura, quella cara ai Napolitano e ai Bersani, a fine mese non ci si arriva. Anche chiedersi se Bersani o Monti abbiano sbagliato la campagna televisiva è ozioso. Eppure basta leggersi le frasi giuste:

"Lo spettacolo non è un insieme di immagini, ma un rapporto sociale tra le persone, mediato dalle immagini." (Debord)

Le immagini che chiedono consenso per l'austerità, rapporto sociale di miseria e sottomissione, non interessano a nessuno.

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