Il gigante del retailer online Amazon usa guardie
con connessioni a gruppi neonazisti per disciplinare i 5.000 e passa
lavoratori stranieri che impiega nei centri di imballaggio e
distribuzione tedeschi.
E' quanto emerge da un documentario della televisione tedesca ARD che
mostra come le guardie vestite con uniformi nere, stivali e
acconciature da militari vengono mandate negli ostelli dove vivono i
lavoratori provenienti da tutta Europa per 'controllarli' e intimorirli.
Nel documentario molte delle guardie indossano capi di Thor Steinar, brand in voga fra l'estrema destra tedesca.
La compagnia di sicurezza della Amazon si chiama HESS Security,
secondo quanto suggerisce la TV tedesca il nome sarebbe un riferimento a
Rudolf Hess, deputato di Adolf Hitler. Il direttore della HESS,
inoltre, sarebbe in buoni rapporti con dei noti Neo-Nazisti e teppisti
tedeschi.
Il documentario mostra come le guardie sono una presenza costante e
perquisiscono i lavoratori fin dentro i loro alloggi per vedere
addirittura se "hanno rubato delle ciambelle a colazione". Una donna,
Maria, afferma di essere stata cacciata dall'abitazione che divideva con
altri cinque dipendenti per aver appeso la biancheria ad asciugare sui
termosifoni a muro. "Ci dicono di essere la polizia qui". Silvina, una
dipendente spagnola descrive il lavoro come "una macchina, di cui noi
siamo solo un piccolo pezzo".
A parte le intimidazioni, anche le condizioni di lavoro non sono le
migliori. Appena arrivati in Germania a molti di loro è stato detto che
la paga sarebbe stata inferiori a quanto promesso. Sono più o meno 17
poi i chilometri che si fanno ogni giorno gli stranieri nei loro
spostamenti in fabbrica e vivono con il timore di essere licenziati da
un momento all'altro. Secondo il portavoce del sindacato Ver.di, Heiner
Reimann, la paura di restare senza lavoro è troppa per protestare.
Questo non è il primo caso che getta in cattiva luce l'etica
lavorativa di Amazon nelle ultime settimane. Molte delle descrizioni
fatte in Germania combaciano con quelle dei lavorati del centro di
Amazon in Inghilterra, a Rugeley. Sembra infatti che l'ossessione per la
cleptomania dei propri dipendenti sia un tratto distintivo della
compagnia. Il Financial Times, l'8 febbraio scorso, aveva rivelato le condizioni in cui operano i lavoratori delle fabbriche britanniche, perquisiti ogni fine giornata, prima di tornare a casa.
Dalle ferite causate dagli stivali di sicurezza troppo stretti o di
bassa qualità ai lunghi tragitti che sono costretti a fare ogni giorno,
fino all'intensa pressione pscicologica - ogni lavoratore ha un monitor
su cui vede in tempo reale quanto 'avanti' o 'indietro' è rispetto alle
proprie consegne e ai colleghi e può ricevere in ogni momento messaggi
dai vertici che lo intimano a ravvelocizzare il lavoro. "Suona come un
campo di prigionia", ha commentato un cittadino di Rugeley, dove si
trova il centro inglese.
Secondo il sindacato tedesco ver.di sono anni che i lavoratori di Amazon si lamentano delle minacce fisiche e della pressione psicologica a cui sono sottoposti.
La portavoce di Amazon, Ulrike Stoecker, giovedì 14 febbraio, ha mandato un'email all'agenzia AP, in cui ha promesso che indagherà la faccenda ma ha anche affermato che non è la compagnia ad aver assunto la HESS.
All'Huffington Post avevamo già parlato di Amazon con un reportage fotografico su cosa si cela dietro le porte dei magazzini del business online.
Guardate il documentario qui.
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