Ultimo
giorno di campagna elettorale e aumentano le incognite sui risultati. I
brokers scommettono sul recupero di Berlusconi rispetto al Pd ed un
Grillo quasi al 20%. Monti a rischio. L'ingovernabilità è all'orizzonte.
Sarebbe proprio un male?
Come
si sa i brokers sono qualcosa di più che degli scommettitori incalliti.
Sono qualcosa a metà tra i traders di borsa, che scommettono con
futures e derivati, e dei fundraiser che raccolgono investimenti di
rischio tramite scommesse su eventi che prevedono forti tassi di
imprevedibilità. I brokers scommettono sugli eventi sportivi ma anche su
cose più complesse come i risultati elettorali. Chi raccoglie
investimenti – anche sotto forma di scommesse – si premura di avere
informazioni attendibili per poter regolare il flusso di scommesse e
determinare le quote di rischio che possono farti perdere tutto o
vincere una piccola fortuna.
Nel
caso delle elezioni italiane di domenica e lunedi i brokers sembrano
aver avuto accesso ai dati confidenziali degli istituti che curano i
sondaggi. La legge vieta la diffusione dei sondaggi in questi giorni, ma
sono proprio gli ultimi giorni quelli che offrono uno spaccato più
verosimile delle intenzioni di voto. I partiti in lizza si tengono
stretti i loro dati riservati, quelli che con un margine di errore
inferiore magari ad un sondaggio di tre settimane fa, ti fanno capire se
è andata o no. I brokers hanno probabilmente accesso a qualche gola
profonda negli istituti demoscopici e nei partiti. Ricavano informazioni
riservate, le elaborano e mettono in campo percentuali sulle quali
raccogliere scommesse.
Secondo
questa fonte di informazione “parallela” a quelle ufficiali, si ricava
il seguente scenario sui risultati elettorali: Pd/Sel si fermano al
33,5%; PdL-Lega sarebbero cresciuti fino al 32% dopo la “trovata” della
falsa lettera sul rimborso dell'Imu; Il Movimento 5 Stelle viene dato al
19% mentre Monti e la sua Scelta Civica se la rischiano grosso
scendendo al 10,6%; Rivoluzione Civile viene data al 3,2%.
In
pratica lo spettro dell'ingovernabilità si profila abbastanza
nettamente all'orizzonte. A questo punto, e con le ipoteche della troika
sul futuro che richiedono invece un governo stabile, è legittimo
chiedersi se sia proprio un male. Certo gli “investitori finanziari”
adesso vanno incontro allo sdoppiamento tra quelli che hanno predisposto
i loro piani speculativi sulla stabilità e quelli che invece puntano
allo “scenario b” cioè l'instabilità. Monti, Bersani e la troika
Bce-Fmi-UE hanno cercato di convincerci che i primi sono “i buoni” e i
secondi sono i “cattivi”. Tutti sanno che non è vero. Entrambi si
nutrono della carne e del sangue della gente.
Fonte
Un 32% all'asse Pdl-Lega mi lascerebbe davvero di stucco e con una buona dose di speranza, già latitante, in meno.
Attenzione, che se stasera il Milan vince il derby altro che 32%! Meglio riderci sopra.
RispondiEliminaAvanti Ingroia!
Secondo me il cavaliere ha buone possibilità di stupire anche a sto giro.
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