I 69 articoli rimasti, sempre secondo l’opposizione, contengono ancora le parti considerate controverse. Nello specifico, l’estensione
dei poteri delle forze dell’ordine fino a farli quasi combaciare con
quelli dell’autorità giudiziaria e la criminalizzazione delle
manifestazioni, con l’autorizzazione all’uso delle armi da fuoco in un
maggior numero di casi: chi “attaccherà scuole, edifici
pubblici e luoghi di culto con bombe molotov, esplosivi e materiali
infiammabili” potrà vedersi sparare contro dalla polizia. La nuova
legge criminalizza inoltre l’uso di “fuochi d’artificio, molotov, palle
di ferro e cinghie” negli incontri pubblici o dimostrazioni. Coloro che
avranno il volto coperto in parte o del tutto nel corso di
manifestazioni che si trasformano in una “marce di propaganda per
un’organizzazione terroristica” potranno affrontare condanne fino a
cinque anni di carcere.
Un capo della polizia potrà inoltre
“ordinare la ricerca di una persona, la perquisizione della sua casa e
del suo veicolo privato” senza bisogno dell’autorizzazione di un
giudice: basterà infatti “l’autorizzazione scritta o orale dei capi
amministrativi”. Parimenti il governatore, in caso di necessità, avrà il
potere di dare ordini ai capi delle forze dell’ordine e ai funzionari
per trovare i trasgressori della legge. Le forze dell’ordine saranno in
grado di tenere una persona in custodia fino a 48 ore, se prende parte a
“eventi sociali che possono portare a una grave perturbazione
dell’ordine pubblico o alla criminalità”.
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