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31/03/2015

Trasporti. I tranvieri si sono fatti sentire. Forte sciopero contro Jobs Act e tagli

Ampia e determinata l'adesione degli autoferrotranvieri allo sciopero nazionale di 4 ore indetto oggi dall' Unione Sindacale di Base, contro il jobs act, i tagli ai servizi di welfare locale , il Contratto Nazionale bloccato da otto anni, il monopolio della rappresentanza sindacale del cosiddetto “testo unico”.

Fra le città in cui si è scioperato di mattina, a Bologna ha incrociato le braccia il 50% dei lavoratori del servizio urbano su gomma; a Ferrara è il 75% del servizio a fermarsi, con i lavoratori in presidio sotto il Comune per contestare la scelta di esternalizzare circa ¼ del servizio di trasporto pubblico della città. Ampia l'adesione anche dei lavoratori del trasporto su ferro della regione Emilia Romagna. A Napoli l'adesione del 70% del personale ha costretto alla chiusura le Linee ferroviarie flegree ed ente Volturno, mentre nel servizio su gomma è circa il 40% dei lavoratori delle società ANM e CTT ad incrociare le braccia. Oltre il 30% di adesioni nelle città di Mestre e Venezia. Circa il 37% delle vetture in turno della società ATAC di Roma sono rientrate negli impianti; nella società privata Roma TPL ha aderito il 30% del personale comandato in servizio e le linee della metropolitana sono state fortemente rallentate.

In Sicilia linee extraurbane a singhiozzo. Nelle linee regionali FERLOC della Calabria è il 70% del servizio a rientrare negli impianti; nella società ATAM di Reggio Calabria 30 turni soppressi su un totale di 42, con adesione anche del personale della manutenzione, impianti fissi e uffici; nella società Ferrovie della Calabria adesioni del 20%.

Ma la giornata di mobilitazione continua e in molte altre città lo sciopero si articolerà nelle ore pomeridiane e serali, come a Milano e Torino, dalle 18.00 alle 22.00.

Questo primo bilancio consegna all’USB un chiaro mandato da parte dei lavoratori, che non hanno alcuna intenzione di rimanere a guardare lo smantellamento del servizio pubblico, la precarizzazione della loro vita, la continua aggressione ai propri diritti compreso il diritto di scegliere la propria rappresentanza sindacale.

A fronte dell'importante partecipazione alla giornata di mobilitazione di categoria, l’USB non può esimersi dal denunciare la scelta della multinazionale UBER, che dopo aver innescato una vera e propria “guerra tra poveri” negli operatori del servizio taxi ha pubblicizzato la sua offerta di servizio gratuito a Milano, Roma, Torino e Genova in concomitanza con lo sciopero.

Un volgare sabotaggio, già visto in precedenza ai danni dei lavoratori autoferrotranvieri della città di Genova, che pone gli operatori della UBER in comportamenti palesemente antisindacali per i quali l’USB non rinuncerà ad intervenire al fine di difendere il già precario esercizio del diritto di sciopero.

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