I cittadini statunitensi hanno scelto di continuare a mangiare la stessa
minestra, non perché abbiano rieletto Obama, ma perché sono andati a
votare. Come previsto, i due candidati delle società per azioni e della
guerra eterna hanno preso quasi tutti i voti, con i Libertari con
neanche l’1% e il Partito dei Verdi con meno di un quarto dell’1%. Anche
se non per propria colpa, i candidati minori hanno avuto quasi zero
copertura dei media e quasi zero finanziamenti, ma le loro prestazioni
così modeste saranno dipinte dai media come riflesso del valore
trascurabile delle loro idee.
Ancora una volta, il mondo ha
assistito alla passione e alla fiducia che gli elettori statunitensi
hanno per criminali di guerra e protettori di criminali della finanza. È
considerevole la continuità del progetto statunitense di saccheggio e
sterminio di massa. L’esercito statunitense ha trasformato il Golfo
Persico in un vero e proprio lago di sangue, adempiendo alla Dottrina
Carter. Il Democratico Carter si riferiva alla minaccia sovietica, ma
era anche intenzionato a tenere gli Arabi in riga per prevenire un altro
boicottaggio petrolifero che avrebbe messo in ginocchio questo paese.
Basta una semplice interruzione di gas per creare il caos da noi, come
ha dimostrato l’uragano Sandy. Un drogato di gas uccide e ruba per
alimentare la sua dipendenza, ma andrà ancora più a ruota se la sua
fornitura si dovesse esaurire. Ti sparerà prima, durante e dopo, e dirà
di farlo per il tuo bene, dio e la democrazia.
Secondo
quell’imbonitore di società per azioni che è il presidente degli Stati
Uniti, gli USA sono sulla buona strada per raggiungere l’indipendenza
energetica, anche se il prezzo del gas continua a salire e noi ricaviamo
combustibile tritando rocce e fermentando granturco, entrambe proposte
care e di scarsa efficienza energetica, ma non vi preoccupate,
continuate a guidare i vostri SUV e a riempire le tribune del NASCAR
mentre il mare vi arriva alla gola.
Mentre entriamo nella yo mama di
tutte le depressioni, causata in parte dalle esternalizzazioni iniziate
dal Democratico Clinton, l’attuale imbonitore di società per azioni
promette anche più posti di lavoro, ma dove si potranno trovare in
questo paese deliberatamente de-industrializzato? Noi non produciamo più
nulla al di fuori di armi, corn-dog, bombardieri e pornografia, in modo
che bulli ben dotati e pupe con il seno rifatto possano ancora
stendersi al sole, pavoneggiarsi o ballare la samba per qualche anno,
prima di vivere di tessere annonarie come un numero impressionante di
loro concittadini. Quello o entrare nei “servizi”.
La stagione
universitaria della pallacanestro aprirà con una partita su una
portaerei, non sto scherzando, e una in un hangar dell’Aviazione in
Germania. I cestisti indosseranno tute mimetiche disegnate dalla Nike.
Il mostro azionario militarizzato è entrato in ogni ambito della nostra
vita, quindi non vi sorprendete se vi doveste svegliare vicino ad un
eroe traumatizzato e disabile, o morto, o a un milione di morti. A
milioni di morti.
La maggior parte dei cittadini statunitensi non
nota i morti, tuttavia. Non vede alcun morto, neanche quelli avvolti
nella propria bandiera. Chiedete alle persone che conoscete quanti
soldati statunitensi sono stati uccisi in Iraq, ad esempio, e sarei
molto sorpreso se uno su dieci riuscisse a dare un numero
approssimativo. Voi lo sapete? Chiedete a quelle stesse persone il
numero della maglia di Kobe, il record dei New England Patriots o l’anno
di nascita di Lady Gaga.
L’istruzione è la risposta, hanno
sottolineato sia Obama che Romney, soprattutto l’istruzione superiore,
anche se più della metà degli ultimi diplomati al college non riesce a
trovare lavoro, anche se la maggioranza è gravata da devastanti debiti a
lungo termine. Le nostre banche, università e governo a conduzione
bancaria si sono alleati per alzare le rette a livelli insostenibili.
Proprio come con lo stesso debito nazionale, stiamo massacrando i nostri
giovani.
O forse l’istruzione non è la risposta. A quanto afferma
il bi-titolato bibliotecario di una università del Midwest, “Non abbiamo
veramente bisogno di industrie, perché ormai abbiamo un’economia basata
sui servizi finanziari e sull’informazione”. Un professore della
California: “Il mondo continuerà a finanziare i nostri debiti, perché è
nel suo interesse farlo”. Un altro professore della stessa università:
“Fascismo?! Chi parla di fascismo?!” E un laureando PhD alla UPenn,
“Obama ha fatto quello che ha potuto. Ci sta provando”. Se questo è
intelligente, chi ha bisogno della morte cerebrale?
A differenza
dell’ultima Depressione, questa è rimasta meno visibile, finora, grazie
alle tessere annonarie. Le file per il pane ora sono dentro i
supermercati. Con l’indigenza lontano dagli occhi, molti statunitensi
possono ancora confidare nel motivetto della ripresa, soprattutto in
periodo di campagna elettorale, quando le false speranze fuoriescono
dalle molte pippe mentali e dai calderoni fumanti di chi fa l’indiano.
Questa mattina, molti si sono svegliati euforici per essere riusciti a
raggiungere un obiettivo comune. Come ogni quattro anni, hanno detto
ancora una volta “lo voglio” al loro stupratore.
Ora sono
rappresentati, pensano, da qualcuno che tutela i loro interessi, ma si
può dire, in tutta onestà, che gli Stati Uniti non hanno una democrazia
rappresentativa. Se si vota per qualcuno per la sua retorica e le sue
promesse, prontamente disattese dopo l’elezione, allora non si viene
rappresentati, mi dispiace, anche se con il nostro voto gli abbiamo dato
modo di continuare ad abusare di noi e del resto del mondo. Ignorando
la lista degli omicidi, delle guerre non dichiarate e altre violazioni
del diritto, abbiamo scelto di ingoiare per intero le sue frasi a
effetto, quindi ci meritiamo tutto quello che ne deriva, anche se
sfortunatamente ne soffriranno anche molte altre vittime.
La
democrazia statunitense è come un ristorante con solo due piatti sul
menù, e non importa quale ordiniate, asino o pachiderma, vi serviranno
un pasticcio tossico e sanguinante. Insoddisfatti, dovrete aspettare
altri quattro anni per ordinare di nuovo, solo per ricevere, ancora una
volta, un pasticcio tossico e sanguinante. Bon appetit!
di Linh Dinh, autore di due raccolte di racconti, cinque raccolte di
poesie e un romanzo, Love Like Hate. Dà conto del nostro deteriorato
ambito sociale sul suo blog fotografico costantemente aggiornato, State of the Union.
Fonte
Madonna che desolazione.
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