Che numeri! Uno così bisogna tenerselo per forza, altrimenti come
facciamo a tornare a crescere? I dati vengono da Confindustria, quindi
sono "insospettabili".
Se uno vuol capire a quali interessi "di classe" - ceti sociali,
capitali e di che tipo - è convenuto e converrebbe un governo Monti
forever deve guardare per prima cosa questa tabella pubblicata oggi da
IlSole24Ore, organo di Confindustria.
Non
si fa molta fatica, vero? I dati finanziari sono tutti molto belli: è
calato drasticamente lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi, con
grande sollievo delle casse dello Stato, che ora devono pagare
rendimenti minori sui titoli da mandare in asta.
La borsa è rimasta
grosso modo allo stesso livello, tra i soliti alti e bassi speculativi
che stravolgono quotidianamente una piccola piazza finanziaria su cui
passano cicloni provocati da capitali di dimensioni troppo grandi per le
sue fragili ossa.
Anche l'inflazione segna un piccolo progresso, ma
basta vedere i dati sui consumi per vedere che difficilmente i prezzi
possono restare alti se i redditi diminuiscono e quindi la spesa
dedicata ai consumi (anche di prima necessità) si contrae.
Tutto il
resto è un disastro. Il prodotto interno lordo è passato dal diminuire
dello 0,5 al -2,56%. E va ricordato che si tratta di variazioni
percentuali anno su anno; in pratica, il Pil 2012 è inferiore di oltre
il 3% rispetto a quello del 2010.
Soprattutto, a fronte di tagli
mostruosi della spesa statale per "ridurre il debito pubblico", questo è
aumentato dal 120 al 126% in rapporto al Pil. Com'è possibile?
Semplice: se i tagli sono troppo violenti (espressione eufemistica, per
quelli di Monti & co.) ne deriva anche una contrazione dell'attività
economica in generale. Quindi, anche se il debito pubblico fosse
diminuito in termini assoluti, la proporzione col Pil sarebbe stata
comunque negativa, perché il prodotto interno lordo è sceso assai più
rapidamente. Ma nemmeno in termini assoluti il debito è diminuito! Segno
che i tagli alla spesa sociale (sanità, pensioni, ecc) sono stati più
che compensati da aumenti di spesa in altre voci. In primo luogo dalla
spesa per interessi, grandi opere, ecc.
Gli stipendi sono diminuiti (da 1,48 a 1,38), riducendo quindi la possibilità di consumare per i lavoratori dipendenti.
I
consumi delle famiglie sono quindi diminuiti in modo drastico (-3,69%).
Un dato che si somma al già pessimo -1,59% del 2011, così che -
rispetto al 2010 - i consumi si sono ridotti del 5,3% circa.
Inevitabilmente,
nessuno o quasi si può più permettere di comprare casa. I mutui si sono
ridotti del 50% rispetto al già disastroso 2011. Di questo passo è
lecito attendersi un autentica esplosione della "bolla immobiliare"
italiana, tranne che per gli immobili di lusso o nei centri storici
delle città d'arte ("beni posizionali").
Infine, tutti i regali fatti
alle banche non si sono tradotti in aumento dei prestiti a imprese e
famiglie. Anzi, si sono ridotti ancora.
Dunque: chi è che si può
augurare un "Monti bis"? Chi risponde esattamente vince una paperella di
plastica... (è troppo facile, no?).
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