Anche
sabato 17, dopo giorni di tensioni, già per il governo tecnico (quello
che era convinto di non suscitare proteste) sia il ministro degli
interni che il presidente del consiglio sono stati contestati. A Rimini
per i pestaggi della polizia, questione sulla quale la Cancellieri non
ha risparmiato risposte surreali a una contestazione forte, mentre a
Milano è toccata a Mario Monti. Proprio davanti a quella Università
Bocconi, università modello per pochi e nulla per tutti gli altri, che da
salotto si sta trasformando in terreno di conflitto.
Per adesso i liberisti di centrosinistra, mentre quelli di centrodestra si disgregano, glissano. Sanno che non hanno alcuna soluzione per la stragrande maggioranza degli italiani. Ma solo per l'Associazione bancaria italiana, il Monte dei Paschi, Confindustria (nemmeno tutta), qualche grosso fondo di investimento e una serie di banche d'affari estere. Meglio quindi parlare di primarie e di data delle elezioni. Nel frattempo i tg, producendo il solito effetto Orwell, reiterano la versione della polizia sui lacrimogeni sparati dal ministero della giustizia. Si continua a prendere come vera la versione del lacrimogeno rimbalzato sul muro. Quando milioni di persone hanno visto che i lacrimogeni sono stati lanciati dalle finestre.
Questo è il governo della serietà, dell'austerità e del rigore. Il re è nudo. E siamo d'autunno.
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento