Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

07/11/2012

Il secondo tragico Obama

Doveva essere il presidente del cambiamento, il fautore di quello "yes we can" strillato a squarciagola da un oceano di americani impoveriti dalla crisi e bastonati nel proprio orgoglio patrio da una guerre al terrore di cui non si vedono ne i risultati ne la fine.
Doveva essere il presidente dei diritti civili, quello che avrebbe riportato gli USA ad essere la terra della libertà (ogni riferimento al Patriot Act e Guantanamo è puramente voluto) almeno a livello mediatico.
Doveva essere il presidente che avrebbe fatto vedere i sorci verdi agli speculatori di ogni risma, che avrebbe impedito con ogni mezzo che la crisi la pagassero i cittadini americani (quelli della tanto amata middle class).
Doveva essere il presidente della pace che avrebbe definitamente archiviato la belligeranza esasperata del pistolero texano, gli hanno pure regalato un Nobel sulla fiducia per questo.

E invece?
E invece il nulla o, se si preferisce, la più grande presa per il culo politica di questo decennio.

Nel suo primo mandato i poveri (quelli che non smettono insieme il pranzo con la cena) sono saliti a 50 milioni, i diritti civili sono finiti immediatamente in un cassetto (Patriot Act e Guantanamo stanno esattamente dove li aveva lasciati Bush), la guerra al terrore ha cambiato passo divenendo meno mediatica (con l'abbandono frettoloso del teatro più spinoso l'Iraq) ma più destabilizzante, l'acume geopolitico di Obama (o l'interesse di chi gli sta dietro) ci ha infatti regalato l'implosione dell'intero bacino sud orientale del Mediterraneo.
Quanto alla crisi, i pescecani di Wall Street sono tutti al loro posto, mentre la middle class si connota sempre più chiaramente come il proletariato del nuovo millennio.

A fronte di 4 anni di pacchi di questo livello, non riesco nemmeno lontanamente a immedesimarmi nel rinnovato entusiasmo con cui è stato salutato oggi il secondo mandato di Obama e la solita solfa del "meno peggio" rispetto ad un impresentabile Romney (ci fosse uno che mai si chieda per quale motivo gli sfidanti politici sono sempre così male assortiti) proprio non riesce a dare un senso a quella che il 99% della popolazione planetaria dovrebbe riconoscere per quello che realmente è una sconfitta obbligata.

Nessun commento:

Posta un commento