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17/09/2025

Il 22 sarà sciopero generale contro il genocidio, la Cgil si sveglia ma “non converge”

L’ondata di indignazione popolare contro il genocidio dei palestinesi sta crescendo giorno dopo giorno costringendo tutti a muoversi per “fare qualcosa per fermarlo”.

Nei giorni scorsi erano giunte notizie del disagio di molti iscritti alla CGIL che chiedevano di convocare, anche lei, lo sciopero “politico” contro il genocidio, mentre l’agenda già vedeva convocato lo sciopero dell’USB e di altri sindacati di base per lunedì 22 settembre. Molti iscritti alla CGIL avevano annunciato che avrebbero scioperato il 22 contro il genocidio dei palestinesi, la guerra e a supporto della Global Sumud Flotilla.

Costretto dai rumors tra i propri iscritti e del precipitare degli eventi a Gaza, il segretario generale della CGIL Maurizio Landini ieri ha annunciato una giornata nazionale di mobilitazione con sciopero di 2 ore (4 per i metalmeccanici) per il prossimo 19 settembre in risposta all’operazione militare in corso da parte dell’IDF su Gaza City, definita di una gravità senza precedenti. Gli scioperi del 19 saranno organizzati su base territoriale e i settori regolati dalla legge 146 non saranno coinvolti. Sono previste manifestazioni territoriali in tutta Italia. Le modalità potranno variare da regione a regione, ma in linea generale le iniziative si concentreranno nel pomeriggio. Un segnale del tutto sbagliato verso quella spinta spontanea e di massa che invece si va registrando nelle strade e nelle piazze in queste settimane e che rivela una indignazione crescente nel paese contro il genocidio, la guerra e la causa del popolo palestinese.

Anche in questa occasione, altamente significativa sotto mille aspetti, la CGIL ha ritenuto di non accogliere l’appello alla convergenza lanciato da USB nei giorni scorsi quando aveva chiesto testualmente: “Per questo torniamo a fare appello a tutte le organizzazioni sindacali a sommarsi allo sciopero del 22 settembre e, lì dove possibile, a riposizionare gli scioperi già indetti a ridosso di quella data sempre sul 22, per favorire il massimo della partecipazione”.

La decisione di proclamare lo sciopero generale di tutte le categorie pubbliche e private per l’intera giornata di lunedì 22 settembre, era stata assunta da USB come esito della grande assemblea che si è svolta la scorsa settimana al porto di Genova. Un’assemblea entusiasmante promossa dai portuali del CALP insieme alla Global Sumud Flotilla, a Music for Peace e all’USB, che ha visto la partecipazione di studenti, lavoratori, movimenti sociali e realtà solidali da tutto il Paese.

Le ragioni dello sciopero hanno un carattere straordinario: è evidente che l’umanità non si è mai trovata di fronte ad un fatto orribile come il genocidio di Gaza con la completa connivenza di tanti governi, tra cui quello italiano, che restano a guardare.

Lo sciopero è proclamato in risposta al genocidio in corso nella Striscia di Gaza, al blocco degli aiuti umanitari da parte dell’esercito israeliano e alle minacce rivolte contro la missione internazionale Global Sumud Flotilla, che vede a bordo anche lavoratori e sindacalisti italiani impegnati a portare derrate alimentari e beni di prima necessità alla popolazione palestinese. L’USB denuncia inoltre l’inerzia del Governo italiano e dell’Unione Europea, che rifiutano di imporre sanzioni allo Stato di Israele e continuano a intrattenere relazioni economiche e istituzionali nonostante la gravità della situazione.

“Lo sciopero generale, in un momento così grave, è il minimo che si possa fare” afferma l’USB in una nota “Ci auguriamo che accanto allo sciopero di tanti lavoratori e lavoratrici che incroceranno le braccia, si sommi la mobilitazione di migliaia di solidali sui territori, nelle scuole e nelle università che arrivi a paralizzare il Paese”.

Contro lo sciopero del 22 settembre sono intanto già arrivate le minacce della Commissione di Garanzia (organismo di nomina governativa) preoccupata del rilievo che va assumendo lo sciopero dell’USB e che addirittura pretende – per la prima volta – di mettere becco sulle forme stesse dello sciopero. Nella lunghissima comunicazione inviata la Commissione di Garanzia scrive: “Si raccomanda, infine, il massimo rigore nel rispetto delle regole in materia di sciopero nei servizi pubblici essenziali nonché del dovere sindacale di non promuovere e di dissociarsi da modalità di sciopero anomale e non conformi a quelle previste dal nostro proclamante, anche alla luce di dichiarazioni di diverso tenore riportate dai media e da organi di stampa”.

Questa mattina l’USB ha convocato una conferenza stampa insieme ai propri legali per rispondere alla Commissione di Garanzia e ribadire le modalità dello sciopero generale del 22 settembre. Emblematicamente la conferenza stampa si terrà in piazza del Gesù, sotto la sede della Commissione. Clicca QUI per seguire la conferenza stampa.

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