Gaza. Oggi in Israele sarà attuato uno sciopero generale contro la guerra. Non per pacifismo come probabilmente riferiranno i media italiani più seguiti. Gli organizzatori chiedono a Netanyahu una tregua, anche solo temporanea, per favorire il ritorno degli ostaggi.
Non invocano lo stop ai massacri di civili palestinesi a Gaza. Affermano che la guerra “sta distruggendo la società israeliana” non che sta annientando Gaza.
Sindacato Lavoratori Arabi – Nazareth
Abbiamo respinto gli appelli israeliani a partecipare allo sciopero di domenica prossima perché non chiede la fine dell’aggressione e della fame contro il nostro popolo a Gaza.
Non invocano lo stop ai massacri di civili palestinesi a Gaza. Affermano che la guerra “sta distruggendo la società israeliana” non che sta annientando Gaza.
Sindacato Lavoratori Arabi – Nazareth
Abbiamo respinto gli appelli israeliani a partecipare allo sciopero di domenica prossima perché non chiede la fine dell’aggressione e della fame contro il nostro popolo a Gaza.
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L’Unione dei Lavoratori Arabi a Nazareth ha respinto le richieste delle associazioni israeliane di invitare i lavoratori arabi a partecipare allo sciopero annunciato domenica prossima per fare pressione sul governo israeliano affinché raggiunga un accordo per liberare gli ostaggi israeliani detenuti a Gaza.
Wahba Badarneh, direttore dell’Unione Araba dei Lavoratori a Nazareth, ha dichiarato: “Ci siamo rifiutati di partecipare a questo sciopero perché non chiede esplicitamente la fine della guerra e la fame del nostro popolo a Gaza. Gli appelli a fermare la guerra sono una richiesta concreta per liberare gli ostaggi e aprire la strada alla continuazione della guerra e al genocidio, alle uccisioni e alla fame del nostro popolo a Gaza. Questo nonostante la presenza di alcune voci sulla strada israeliana che chiedono la fine del genocidio e della fame a Gaza”.
Badarneh ha aggiunto: “Le richieste umanitarie sono indivisibili. È impossibile chiedere libertà e giustizia per i rapiti mentre le sofferenze umanitarie degli abitanti della Striscia di Gaza vengono completamente ignorate. Qualsiasi appello di protesta e sciopero che non tenga conto della necessità di fermare la guerra e la catastrofe a Gaza può essere considerato solo un segno dell’ipocrisia della società israeliana. Pertanto, ci rifiutiamo categoricamente di partecipare a questo sciopero e invitiamo i lavoratori palestinesi all’interno di Israele a non rispondere alle richieste di partecipare allo sciopero”.
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