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31/08/2025

Ucraina - Ucciso a Leopoli Andriy Parubiy, uno dei nazisti alla testa di Euromaidan

Ieri è stato ucciso Andriy Parubiy, un criminale nazista ucraino che ha avuto un ruolo di primo piano nel golpe di Euromaidan e nella strage di Odessa. È stato raggiunto in una strada di Leopoli, dove è stato freddato con ben 8 colpi di pistola da una persona vestita come un corriere di Glovo, che ha poi nascosto l’arma nel borsone e si è dileguata.

Andriy Parubiy era un nome importante delle vicende ucraine degli ultimi decenni, sin dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica. Infatti, già nel 1991, insieme a Oleh Tjahnybok, Parubiy aveva fondato il Partito social-nazionale d’Ucraina, di stampo neonazista, che si sarebbe poi trasformato nel più conosciuto Svoboda.

Nel 2004 cerca di ripulire il curriculum, abbandonando il partito e avvicinandosi a una destra più ‘moderata’, quella di Blocco Ucraina Nostra: l’obiettivo di farsi eleggere in Parlamento viene raggiunto. Nel 2012 passa nelle liste del partito Patria, della ex primo ministro Julija Tymošenko, altra promotrice delle sommosse del 2014.

I legami con le formazioni paramilitari neonaziste ucraine lo pongono in una posizione centrale negli eventi di Euromaidan. Egli, infatti, è la guida delle “forze di autodifesa del Maidan”. Il ruolo di primo piano svolto nel golpe gli permette di ricoprire poi importanti posizioni, come la segreteria del Consiglio di sicurezza e anche la presidenza del Parlamento ucraino, fino al 2019.

Passato a Solidarietà Europea, il partito di Petro Poroshenko, si ritrova all’opposizione dopo la vittoria di Zelensky. La sua influenza sulla politica ‘alta’, parlamentare, si era molto ridotto, soprattutto da quando il nuovo presidente non accenna a voler cedere i suoi poteri. Ma di certo rimaneva un punto di riferimento per i movimenti di estrema destra dell’Ucraina.

Per questo sono tanti i dubbi intorno al suo omicidio. Per arrestare il ricercato è stata avviata un’operazione speciale, denominata ‘Siren’, e intanto in molti ripensano a un caso simile, avvenuto poco più di un anno fa. Anche Iryna Farion, altra esponente della galassia golpista di Euromaidan e poi parlamentare di Svoboda, era stata uccisa a colpi di pistola per le strade di Leopoli.

Non è facile capire se le motivazioni dell’eliminazione di Parubiy possano essere le stesse di quella della Farion, che rimangono ancora oscure. Dalle autorità ucraine si sente parlare di una possibile pista russa, ma risulta piuttosto difficile pensare che i servizi di Mosca si scomodino per un personaggio che, al di là di tutto, aveva perso il peso che aveva avuto negli anni precedenti.

L’altra ipotesi è che si tratti di un regolamento di conti interno. Forse commissionato dalle stesse formazioni neonaziste, poiché Parubiy non sarebbe riuscito a raggiungere l’obiettivo di riprendere il Donbass, e anzi ora si parla addirittura di una possibile pace con la Russia, con la cessione delle regioni orientali ucraine.

Appena qualche giorno fa, Sergey Sternenko, ex leader di Pravy Sector e anch’egli tra coloro che si è macchiato del sangue delle vittime della Casa dei sindacati di Odessa, ha rilasciato un’intervista durante la quale ha candidamente affermato che Zelensky rischia il collasso politico e poi l’eliminazione fisica, nel caso in cui ritirasse le truppe dal Donbass.

Questo è il clima della ‘democratica’ Ucraina. Intanto, la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, su X si è detta “profondamente sconvolta dal terribile assassinio”. Non sorprende che dai vertici UE si esprima vicinanza a un nazista che aveva fatto il lavoro sporco necessario a legare Kiev a Bruxelles, ponendo le basi del conflitto che dura ormai dal 2014.

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